Sabato 28 novembre alle ore 18.00, alla Biblioteca Comunale di San Costanzo “Don Antonio Betti”, presso Palazzo Cassi, si presenta il nuovo libro di poesie di Francesca Perlini, Dire casa (Arcipelago Itaca Edizioni, 2015). In programma incontro con l’autrice e letture condivise. Sarà presente anche l’editore Danilo Mandolini.

“Presentare un libro è dare ai testi quell’iniziale attenzione, epifania di lettura, che deve lasciare lo sguardo dei lettori sulle pagine e non sull’autore. Un libro di poesia è testo e senza lettori non esiste, seppur stampato e pubblicato. È da questa considerazione che partecipando alla presentazione di Dire casa, le poesie le leggerà il pubblico insieme a me.”

L’autrice invita a considerare e a porre l’attenzione sull’unica cosa importante circa la creazione dell’oggetto libro, il testo e la sua lettura, tentando necessariamente una sottrazione di celebrazione nei confronti del personaggio-scrittore.

“… Una visione, un punto di vista sulla vita e sul vivere, un esempio di umanità alto e profondo al contempo che pare essere, esattamente, prima di donna e poi di poeta. Nel contesto evidenziato si rivela davvero grande la capacità della Perlini di esprimere, anche grazie ad una pronuncia straordinariamente votata alla sospensione, i molti e differenti modi di manifestarsi del sentire femminile e, tra questi, l’istinto che porta a continuare a credere, sempre, nell’esistere ad ogni costo. ...” dalla prefazione di Danilo Mandolini.

Francesca Perlini (1969) vive a San Costanzo (PU). Prima di partire (Sigismundus, 2013) è la sua raccolta di versi d’esordio. È stata finalista alla 16a e 17a edizione del Premio Poesia di strada (Macerata, 2013 – 2014), prima classificata al Premio Ritratti di poesia.140 (Roma, 2014) e finalista alla XIV edizione di InediTO-Premio Colline di Torino 2015. I suoi versi compaiono – essendo risultata finalista – nell’Antologia del Premio di poesia “Ambrosia – EXPO 2015” (La Vita Felice, 2015). Dire casa (Arcipelago Itaca Edizioni, 2015), il suo ultimo lavoro, è una silloge in due sequenze composta da Gonne e L’amore non s’immagina, si abbandona.