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Evasione fiscale e frodi: 153 le denunce in provincia di Pesaro Urbino

L'azione delle fiamme gialle di contrasto al fenomeno ha portato al sequestro anche di 18 milioni di euro

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Guardia di Finanza

Frodi fiscali, evasione e fatture false, omessa dichiarazione, occultamento o distruzione di documenti contabili: sono ben 153 le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria dalle Fiamme Gialle della provincia di Pesaro e Urbino dall’inizio del 2016. In alcuni casi, sono stati sequestrati per la successiva confisca, importi per oltre 18 milioni di euro.

Nel periodo analizzato, sono stati individuati 49 evasori totali, 23 dei quali sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per aver omesso di presentare la dichiarazione dei redditi, con una evasione d’imposta superiore a cinquantamila euro per annualità. Tra l’altro uno di questi soggetti è stato tratto in arresto nel luglio scorso per aver creato e gestito un sistema di evasione delle imposte impiegando ditte individuali intestate a prestanome; in tale vicenda, è stato eseguito anche un sequestro preventivo di beni fino alla concorrenza di 1.600.000 euro quale profitto del reato.

L’azione di contrasto all’evasione fiscale costituisce uno degli obiettivi primari della Guardia di Finanza. Le attività vengono orientate verso i più pericolosi fenomeni di evasione fiscale che, indubbiamente, oltre ad arrecare un danno diretto alla collettività, consentono agli evasori di adottare evidenti politiche aziendali di concorrenza sleale, potendo offrire beni e/o servizi ad un prezzo inferiore rispetto a chi opera osservando le regole.

Gli strumenti e le metodologie adottati per le indagini fiscali sono molteplici e vengono impiegati in maniera trasversale. Fondamentale è l’attenta selezione preventiva degli obiettivi, che viene eseguita attraverso l’analisi delle banche dati e l’incrocio di tali informazioni con le possidenze immobiliari e le operazioni commerciali poste in essere. Importante è, poi, il confronto di tali elaborazioni con il reale tenore di vita, esaminato nel corso del controllo economico del territorio da tutte le pattuglie della Guardia di Finanza. L’attività ispettiva, eseguita attraverso verifiche e controlli fiscali, si avvale, altresì, di strumenti investigativi quali le indagini finanziarie, svolte con l’esame dei movimenti sui rapporti bancari e postali, che permette di ricostruire l’effettivo giro d’affari dei soggetti ispezionati.

Contrasto all’economia sommersa significa anche tutela dei lavoratori. L’attività operativa, in tale settore, è stata finalizzata all’individuazione dei lavoratori “in nero”, cioè coloro che non risultano regolarmente assunti, ovvero dei lavoratori irregolari, cioè dipendenti regolarmente assunti che percepiscono compensi “fuori busta”. Nell’anno in corso, sono state riscontrate violazioni per 16 posizioni, di cui 8 lavoratori “in nero” e 8 “irregolari”.

 

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