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Porto di Pesaro, il blocco dei cantieri mette a rischio le attività della nautica

Grido d’allarme degli operatori dello scalo stretti tra crisi e paralisi dell’attività portuale

Il porto di PesaroIl blocco dei cantieri per l’ampliamento del porto di Pesaro non è solo l’ennesima puntata di una incredibile vicenda che si trascina da ormai più di vent’anni ma rappresenta un ulteriore colpo per la cantieristica locale e per tutti gli operatori della nautica.

 

La vicenda che ha portato alla sospensione dei lavori, infatti, ripropone drammaticamente la condizione di uno scalo che sta vivendo da anni un lento ma inesorabile declino. CNA nautica interviene sullo stop dei lavori e denuncia l’ennesimo capitolo di una assurda telenovela che di fatto può iscriversi tra le tante vicende dell’Italia delle incompiute e degli sprechi. 

L’inizio dei lavori per l’ampliamento del porto – dice il presidente provinciale di CNA nautica, Daniele Volpini – rappresentava per gli operatori del porto e per la cantieristica locale una grande speranza, un faro in mezzo alla nebbia. Accanto alla realizzazione dei due nuovi moli, infatti, ruotava tutta una serie di altri interventi che miravano ad uno sviluppo ed un potenziamento dello scalo pesarese. Tra questi il porto turistico, una nuova area per l’attività diportistica e per quella commerciale.

Ora questa vicenda, che ha portato ad un contenzioso tra l’Idresia e il Provveditorato alle opere marittime di Ancona ed al conseguente blocco dei cantieri, rischia di vanificare ogni residua speranza di ripresa dei lavori. Non vogliamo entrare nel merito delle vicende amministrative che hanno portato al blocco dei cantieri – anche se a questo punto abbiamo il legittimo sospetto che vi sia chi ha interessi contro la realizzazione di un nuovo porto a Pesaro – ma come operatori denunciamo un sostanziale immobilismo di fronte a questa situazione che rischia di far chiudere parecchie attività che sul porto lavorano”.

Il presidente di CNA nautica sottolinea come la vicenda che ha portato alla chiusura del Cantiere Navale di Pesaro sia solo l’ultimo capitolo di una crisi che ormai investe tutto il settore della nautica. “Non bastasse questo – aggiunge Volpini – i lavori hanno determinato fino ad ora la perdita di almeno 150 posti barca nella nuova darsena (natanti pesaresi costretti a lasciare i loro attracchi e che sono finiti nei vicini porti di Fano, Cattolica e Rimini), e all’occupazione delle banchine con centinaia di tetrapodi che hanno lasciato al porto uno scenario da trincea di guerra.

Facile capire come questa situazione finisca per penalizzare il nostro porto a favore delle vicine marinerie. E a poco serve la bravura dei nostri artigiani, la tradizione e la proverbiale abilità dei nostri cantieri di fronte alle difficoltà logistiche di questo porto ormai quasi irraggiungibile per i diportisti dove da anni servirebbe un travel lift. Per quanto durerà ancora questa situazione? Chi ci ripagherà dei danni economici che stiamo subendo?”.

A questo punto – conclude il responsabile provinciale di CNA Nautica, Moreno Bordoni – chiediamo un intervento ancor più deciso delle istituzioni, e non solo in termini di mediazione, ed un interessamento dei parlamentari per sbloccare una situazione che sta danneggiando non solo alcune attività del porto ma l’intera città”.          
 
dalla Cna di Pesaro e Urbino
 

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Giovedì 23 settembre, 2010 
alle ore 18:55
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