La Madonna di Loreto per la prima volta accolta nel carcere di Fossombrone
Itinerante nella Diocesi sino al 31 per la preparazione del Congresso Eucaristico nel 2011. Il Vescovo Trasarti: “Cari detenuti, è una Madre che è venuta a visitare e abbracciare voi figli”
Per la prima volta in assoluto, nella storia del carcere di massima sicurezza di Fossombrone – rendo noto don Ruggeri, Portavoce del Vescovo e della Curia di Fano – la Madonna di Loreto è entrata oltre le sbarre per farsi incontrare e abbracciare dai detenuti.
Nella mattinata di giovedì 14 ottobre alle ore 9.30 il pulmino della Protezione Civile è arrivato davanti al portone blindato all’ingresso del carcere. Ad accoglierla il Direttore del carcere Maurizio Pennelli, con il Comandante della Polizia Penitenziaria Andrea Tosoni, alla presenza del Vescovo Mons. Armando Trasarti e le telecamere del TG3 di Marche.
Due agenti di polizia penitenziaria, un educatore del carcere e il diacono don Francesco Londei hanno portato in processione, oltre le cancellate di sicurezza dove era allestito l’altare, l’immagine della copia fedele della Vergine custodita nella Santa Casa di Loreto.
Erano presenti – prosegue don Ruggeri – diversi sacerdoti: don Giancarlo De Santi parroco della Concattedrale e S. Antonio, don Giancarlo Carboni di Maria Ausiliatrice e S. Martino, P. Binu sacerdote indiano in servizio a S. Costanzo, P. Marzio Calletti dei Cappuccini di Fossombrone, don Luca Santini segretario del Vescovo.
Il saluto iniziale agli oltre 100 detenuti presenti (dei 180 dell’intera casa circondariale) è stato offerto dal cappellano del carcere don Guido Spadoni, ringraziando il Vescovo per la sua presenza, la direzione del carcere e il coro che ha eseguito i canti diretti dal maestro Rossi, coadiuvata da Sr. Camilla Vinci. Era presente, per l’occasione, anche il tenore Patrizio Saudelli che ha offerto ai detenuti e in onore della Vergine alcuni brani del repertorio classico liturgico.
“Le ferite bisogna accudirle, mai scorticarle” ha esordito il vescovo Trasarti all’inizio dell’omelia citando una espressione dell’amato arcivescovo di Pesaro Mons. Michetti. Dall’arrivo del presule nella diocesi di Fano ogni anno, a Natale e Pasqua, il Vescovo celebra la S. Messa con i detenuti nella rotonda del carcere, lo spazio di snodo tra i due bracci di levante e ponente, dove vivono i detenuti nelle singole celle.
Il Vescovo si è chiesto: “Perché la Vergine di Loreto visita un carcere? Perché lei è madre amorevole ed ha una attenzione privilegiata, come tutte le madri, per i figli che soffrono e sono malati. È venuta qui, in mezzo a voi, per dirvi fate quello che vi dirà, indicandovi Gesù. E cosa ci dice Maria? Che nessuno è escluso dagli occhi di Cristo e ci aiuta a guardarlo come padre buono”.
In un ascolto attento e intimo i detenuti non hanno mai staccato gli occhi dall’immagine della Vergine. “Amo pensare – ha proseguito il Vescovo di Fano – che Maria sia anche una nostra nonna, perché le nonne vanno oltre, sanno accarezzare e pensare positivo là dove una madre non riesce ad arrivare”.
Il Vescovo, inoltre, ha esortato i detenuti a non darsi mai per vinti o sconfitti, sottolineando come “ciascuno di voi, se vuole aiutare una persona qui dentro e fuori, si chieda: cosa posso fare per te. Aiuterà a costruire una società diversa. Si, cari detenuti, la vostra vita serve, non è a perdere. Lo scontare la vostra pena per il male fatto sia vissuto e visto come lo stare di Maria sotto la croce. È uno stare che dice ci sono, ora, adesso, ed è l’abbraccio di una madre verso un figlio che non dice nulla a parole, ma tanto con i gesti”.
A tal proposito il gesto significativo – conclude don Ruggeri – è stata la consegna da parte del Vescovo di un rosario ad ogni detenuto e agente di polizia penitenziaria presenti alla S. Messa. Al termine della mattinata l’immagine è stata riportata nella Concattedrale di Fossombrone e qui riceverà il saluto ufficiale domenica 17 per partire alla volta del Santuario mariano di Cartoceto sino al 24.
dall’Ufficio Comunicazioni Sociali
Diocesi di Fano
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