Confcommercio Pesaro-Urbino: gli stabilimenti balneari dicono “no” al Codice del turismo
Per il Sindacato Balneari aderente Confcommercio: l’approvazione da parte del Governo del Codice del turismo lascia completamente allibiti in quanto nello stesso vengono completamente ignorati l’attività, il ruolo, la stessa esistenza delle imprese balneari che sono tra le assi portante del turismo italiano.
Per il Sindacato, soprattutto in questo particolare momento di incertezza per il futuro stesso delle imprese dovuto principalmente all’inerzia del Governo, aver adottato un simile provvedimento fa pensare come il settore venga messo nel dimenticatoio di proposito e a questo punto pensare male sul futuro del settore diventa troppo facile.
“Si tratta – continua la nota del Sib-Confcommercio – di un fatto inaudito. A leggere il lunghissimo schema di decreto legislativo e la relazione illustrativa che lo accompagna si direbbe che gli stabilimenti balneari, dopo oltre un secolo di presenza sulle coste italiane, sono stati letteralmente cancellati dal novero delle imprese turistiche.
Di più e peggio: il comma 1 dell’art. 7 della legge 135/2001 che, finalmente, riconosceva le imprese balneari tra quelle turistiche, è stato eliminato. Il settore, con le sue 28.000 imprese e gli oltre 400.000 addetti, oggi ancora più di ieri ha bisogno di avere una norma chiara che – come peraltro hanno già fatto molte Regioni – ne definisca le caratteristiche e le funzioni anche alla luce dei delicati compiti di interesse pubblico che ad esse vengono demandati”.
“All’Assemblea nazionale delle imprese balneari italiane fissata per il 16 ottobre a Rimini in occasione della fiera SUN – conclude la nota – non mancheremo di evidenziare la necessità che, per quanto ci riguarda, questo schema di decreto recante il ‘Codice del Turismo” debba essere radicalmente rivisto. Sicuramente faremo sentire la ‘nostra voce’ anche alla Conferenza Nazionale sul Turismo che si svolgerà negli stessigiorni a Como.
Fin d’ora chiediamo al ministro Brambilla di convocare la categoria per un confronto sul merito e sui contenuti del decreto legislativo appena approvato dal Governo e, con l’occasione, ci farebbe piacere conoscere quali iniziative il ministro intende assumere a tutela delle migliaia di imprese che caratterizzano in positivo il turismo balneare italiano e che oggi rischiano di essere travolte e snaturate”.
dalla Confcommercio di Pesaro e Urbino
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