Una serata che rimarrà negli annali del Fano Jazz By The Sea come uno dei momenti più alti dell’edizione 2017, quella del 25° anniversario.

Lunedì 24 luglio, una Rocca Malatestiana esaurita con molte persone anche in piedi, ha tributato una lunga standing ovation a un affiatato trio che ha unito i suoni della Sardegna, di Cuba e dell’India.

Il gruppo composto dal percussionista indiano – ma con lunghe frequentazioni in Italia già negli anni settanta con l’esperienza nel gruppo progressive degli Aktuala ed altro ancora – Trilok Gurtu, il trombettista sardo Paolo Fresu, uno dei più apprezzati jazzisti italiani in ambito internazionale e il pianista cubano Omar Sosa, non ha deluso le attese nel concerto di lunedì.

Un’ora e mezzo di musica in cui i tre hanno duettato e “duellato” a suon di virtuosismi strappando gli applausi del pubblico che ha richiesto a gran voce un bis di un ulteriore quarto d’ora.

Gurtu, Fresu e Sosa non sono una novità per il prestigioso festival jazz fanese, ma per la prima volta assieme sul palco, hanno proposto un live che ha rappresentato anche un viaggio alla scoperta di tre mondi musicali diversi, ma in grado di incontrarsi come forse oggi solo la musica è in grado di rendere possibile.

L’istrionismo di Sosa, che ha più volte coinvolto il pubblico, quello di Gurtu, artista a tutto tondo in grado di muoversi abilmente tra percussioni e batteria e il virtuosismo, mai fine a se stesso, di Fresu, hanno permesso l’immersione nei suoni orientali e occidentali, in un incontro che proseguirà con altre date in giro per il mondo.

Alla fine, dopo il bis, il pubblico ha voluto di nuovo sul palco i tre per una standing ovation degna di una grande serata di musica.