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Pesaro, San Salvatore: corsa contro il tempo per salvare una mamma e il suo bambino

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Il dott. MarabiniColpita da una gestosi con crisi eclamptica ha perso i sensi in casa. L’intervento tempestivo del 118 e il lavoro del reparto di Ostetricia e Ginecologia hanno evitato la tragedia. Quella di Alice Baldoni è  una storia che poteva finire in tragedia. Ad evitare il peggio solo l’intervento tempestivo del 118 in stretta collaborazione con l’Ostetricia del San Salvatore.

 

Un intervento che ha salvato ben due vite, quella della mamma e del piccolo Gianmarco. Sarebbe dovuto nascere il 21 novembre invece lo ha fatto venerdì 8, con un mese e mezzo di anticipo. Ora se ne sta beato in incubatrice nel reparto di Neonatologia, ma non sarebbe stato così se quel venerdì il papà non fosse rientrato a casa intorno alle 9 del mattino.

Tutto si è svolto in meno di 1 ora da quando il marito di Alice, William Ruggeri, ha chiamato il 118 dopo aver trovato sua moglie accasciata sul pavimento di casa, a Padiglione di Tavullia. Ha chiamato il 118 e mentre l’ambulanza partiva dalla sede di Montecchio, il dottor Bernardi coordinava l’operazione d’intervento: da una parte in collegamento telefonico con William, dall’altra con gli operatori dell’ambulanza.

Ogni informazione ottenuta dal marito aggiungeva un tassello e consentiva al direttore della centrale operativa di fare le dovute valutazioni: Alice poteva aver perso conoscenza in seguito a convulsioni causate dalla gestosi gravidica. E con l’arrivo degli operatori dell’ambulanza, la sua ipotesi ha avuto una conferma: 200 di pressione su 120 non lascia dubbi.
 
Dopo aver illustrato ai medici dell’ambulanza la terapia farmacologica, ha contattato il reparto di Ostetricia diretto dal professor Alberto Marabini. L’unità operativa si è preparata ad accogliere Alice liberando gli ingressi ed evitando qualsiasi ostacolo che potesse rallentare l’intervento. Portata subito in sala operatoria, intorno alle 10.30 è nato il piccolo Gianmarco.
 
Ora sta al caldo nella sua incubatrice nel reparto di Pediatria e mamma Alice e babbo William non perdono occasione per andarlo a trovare. La mamma dovrà stare in ospedale almeno un’altra settimana e forse, per allora, anche il piccolo Gianmarco, che appena nato pesava appena due chili, potrà tornare a casa.

Intanto la giovane Alice, 27 anni, riposa in una stanza singola del reparto di Ostetricia. Ha il viso un po’ gonfio e un occhio nero a causa della caduta, ma sta bene e quel venerdì le sembra lontano: “Non ricordo nulla di quella mattina, solo di aver fatto colazione. Soffrivo di mal di testa da alcuni giorni e avevo preso un appuntamento con il mio ginecologo per i giorni successivi non avendo effettuato controlli specialistici regolari.

Ma Gianmarco è nato prima. Mi hanno raccontato che dopo il taglio cesareo sono stata ricoverata in Rianimazione. Mi hanno trasferito in Ostetricia solo lunedì. Ora stiamo bene e devo ringraziare il personale del reparto e tutti i medici del 118. Grazie a loro è nato il mio bambino”.

Il caso di Alice dà l’occasione al professor Marabini, direttore del reparto di Ostetricia, di lanciare un appello: “Invito le donne in gravidanza a stabilire un rapporto continuativo e di fiducia con il proprio ginecologo. Sono consigliati controlli regolari mensili dallo specialista fin dall’inizio della gestazione, la pressione va misurata spesso a casa, in farmacia o dal medico di base e in caso di comparsa di disturbi insoliti come cefalea, disturbi visivi, dell’udito o dolori addominali va contattato immediatamente lo specialista.

Molte donne sono convinte che gli esami ecografici siano sufficienti ad indicare che la gravidanza sta andando bene, ma ciò non è sempre vero”.

dall’Azienda Ospedaliera “Ospedale San Salvatore”

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Venerdì 15 ottobre, 2010 
alle ore 18:38
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