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Il direttore di chirurgia di Marche Nord ospite a un convegno a Chicago

Alberto Patriti: "molto è cambiato, non c'è più il chirurgo tuttologo e la robotica è la punta dell'iceberg dei cambiamenti"

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Ospedali Riuniti Marche Nord

Pochi mesi a Marche Nord e già 45 interventi con “Da Vinci”. Non solo: il primo semestre 2017, rispetto al 2016, registra un incremento di mobilità attiva del 150%.

Di questo e di tanto altro ha parlato Alberto Patriti, direttore della Chirurgia generale di Marche Nord, domenica 10 settembre a Pisa, al primo Festival internazionale di robotica dove è stato uno dei protagonisti della sessione dedicata alle “Attuali e Future Metodiche di Insegnamento in Chirurgia: quale il Ruolo della Simulazione?”.

Alla fine del mese, invece, sarà a Chicago per il Congresso Mondiale di robotica. “Con Da Vinci, il robot entrato in sala operatoria al San Salvatore di Pesaro il 27 febbraio scorso – spiega Patriti – abbiamo già effettuato 45 interventi e raggiungeremo i 100 prima del previsto: 34 hanno riguardato, prevalentemente, i tumori del colon retto e dello stomaco, gli altri sono stati interventi di urologia su prostata e reni, e di ginecologia su ovaie e utero. Un traguardo da attribuire al clima trovato in azienda, alla collaborazione con i colleghi e all’impegno degli infermieri. Anche gli urologi stanno bruciando le tappe. Li ho visti lavorare e se continuano con questo ritmo, a breve saranno in grado di effettuare anche due o tre interventi alla prostata al giorno”.

I numeri del primi mesi del reparto di chirurgia di Marche Nord dall’arrivo del nuovo primario parlano di 2225 interventi, di cui 1294 di media ed alta complessità. Inoltre il primo semestre 2017, rispetto al 2016, registra un incremento di mobilità attiva del 150%. Con l’arrivo di Patriti, si è molto parlato dell’introduzione della chirurgia robotica e di quella laparoscopica a Marche Nord, ma in realtà per il direttore della chirurgia generale, rispetto al passato, le vere novità sono altre: “Non solo – afferma Patriti- laparoscopia e robotica, ma oggi facciamo anche la chirurgia epato-bilio-pancreatica, combiniamo la chirurgia alla chemio-ipertermia intraoperatoria per i tumori addominali, facciamo interventi in tandem con il ginecologo per le neoplasie avanzate ginecologiche, e abbiamo aperto nuovi ambulatori come quello per la chirurgia toracica. Grazie ad una stretta collaborazione con gli specialisti della Gastroenterologia, abbiamo iniziato a trattare insieme le patologie della via biliare in maniera totalmente mininvasiva”.

Continua Patriti: “Oggi non c’è più il chirurgo tuttologo, ma equipe specializzate dedicate a patologie e malati molto più complessi che richiedono, dopo l’intervento, un monitoraggio infermieristico e medico pressante. Questa attività ha avuto, ovviamente, anche un grosso impatto sugli altri servizi dell’ospedale. Ad esempio, proprio perché ci occupiamo di pazienti più complessi, i servizi che ruotano attorno alla chirurgia stanno armonicamente aumentando e specializzando la loro attività, mi riferisco al Servizio di Anestesia e a quello di Radiologia . E’ uno sforzo maggiore per tutti, anche per i colleghi delle altre strutture. Con i radiologi, ad esempio, ci incontriamo periodicamente per discutere dei casi complessi visti durante la settimana e che potrebbero richiedere cure chirurgiche. In questo modo riusciamo a dare risposte più veloci a pazienti con gravi patologie. Ottima la collaborazione con l’Oncologia ed i reparti medici, indispensabili per garantire alti livelli assistenziali ai pazienti critici. Insomma, molto è cambiato. L’introduzione della robotica è la punta dell’iceberg. C’è tanto altro, che ha richiesto un vero cambio di mentalità”.

Da

Marche Nord

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