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CUP: Aldo Ricci non può chiamarsi fuori

Giancarlo D'Anna Il Direttore Aldo Ricci subentrato al Dott. Rinaldi non può cavarsela sul disastro CUP riferendo che : “non ha ricevuto le consegne su progetto del Cup” dal suo predecessore come risulta dalle conclusioni dell’Avvocatura della Regione Marche. Come sarebbe a dire si accetta un incarico, si firma un contratto senza un doveroso passaggio di consegne?

 

Non convince nemmeno un’altra parte della relazione dell’Avv.Costanzi (in evidente conflitto tra la stesura definitiva degli atti di gara coordinata dall’Avvocatura e la relazione dell’avvocatura stessa sulla vicenda CUP) quando dichiara che Ricci “ha verificato lo stato di attuazione dell’appalto, ricevendo dal direttore dell’esecuzione e dal RUP formali assicurazioni circa la regolarità della prestazione e l’idoneità delle stesse sotto il profilo funzionale” concludendo che nel breve periodo intercorso non ha avuto la possibilità di assumere alcuna decisione diversa in ordine all’avvio del servizio.

Oneri ed onori signori miei non si può accettare un incarico e poi giustificarsi in questo modo. Cosa ci sta a fare un Direttore generale profumatamente pagato se poi ci si chiama fuori dalle responsabilità?

Lavoro che è stato poi affidato al altri. Tanto che a pochi giorni dall’entrata in funzione del CUP ed esattamente il 20/9/2010, come risulta da una nota a verbale della seduta della Giunta Regionale la Giunta stessa all’unanimità :”ritiene che quanto accaduto dimostra come situazioni ad elevata complessità ed innovazione non possono essere gestite da strutture periferiche o territoriali, quali l’Azienda Ospedaliera San Salvatore, ma richiedono una forte unità di indirizzo a livello regionale; affida al dirigente del Servizio Salute la responsabilità di seguire il funzionamento del Cup regionale di coordinare i soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto e di gestire l’emergenza, avvalendosi delle strutture organizzative regionali e in particolare di funzione sistemi informativi e telematici e della posizione di funzione e coordinamento dell’Avvocatura regionale.”

Questo verbale chiarisce anche un aspetto poco chiaro della delibera 1111 del 2007 infatti il documento lascia spazio ad interpretazioni nel momento in cui “individua nel Dirigente del servizio salute il responsabile dei procedimenti regionali che derivino dall’attuazione del progetto” affidando l’incarico al Servizio Sanitario Regionale il 20 di settembre si evince quella dicitura in delibera non riguardava la prima fase del progetto ma la successiva.

Alla luce di quanto è accaduto non resta che aspettare i tempi necessari per l’istituzione della Commissione d’inchiesta regionale per chiarire in modo trasparente non solo quanto è accaduto ma anche responsabilità e negligenze che tanto disagio ha causato ai cittadini.

da Giancarlo D’Anna
Vice presidente della commissione Sanità

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Giovedì 21 ottobre, 2010 
alle ore 22:59
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