Fano, area ex-zuccherificio: una storia controversa
Dagli anni ‘50 –periodo nel quale è stato edificato lo zuccherificio a Fano- l’area ha sempre avuto una destinazione industriale. Quando lo stabilimento chiuse, la Giunta Carnaroli decise di mantenere la destinazione produttiva per evitare qualsiasi intervento di speculazione edilizia.
Poi, nel momento in cui la stessa Giunta affidò all’architetto Pier Luigi Cervellati l’incarico di redigere il nuovo Prg, chiese di attribuire all’area una nuova destinazione, quale risorsa e supporto allo sviluppo della città: il Piano Cervellati attribuì all’area una destinazione legata allo sviluppo turistico e del terziario avanzato. Fu prevista, così, la realizzazione di un parco tecnologico, spazi attrezzati per il turismo ed il tempo libero ed un ipermercato di 12.000 mq.
Confesercenti e Confcommercio condivisero l’ipotesi di sviluppo, ma si opposero fin da subito all’idea del nuovo ipermercato, mobilitandosi con assemblee e iniziative pubbliche. Anche a seguito di questa forte opposizione, il candidato Sindaco Stefano Aguzzi si impegnò con le associazioni ed i commercianti ad eliminare l’ipotesi del nuovo ipermercato. Nel frattempo, l’area fu messa in salvaguardia con l’adozione del PRG Cervellati che ne eliminava la destinazione industriale. I proprietari presentarono al Comune il progetto Botta/Filippini, che prevedeva anche il mantenimento dei silos, ma non trovarono l’accordo.
La nuova Giunta Aguzzi revocò il Prg Cervellati,e in tal modo tornarono nell’area, almeno temporaneamente ed in attesa di approvare un nuovo PRG, le vecchie destinazioni. Il PRG Aguzzi, allo studio, prevedeva un’area mista a residenziale, con servizi e attività commerciali, ma sempre con l’esclusione dell’ipermercato.
La proprietà Madonna Ponte, però, contro la volontà del Comune di attuare una diversa destinazione, ritirò le concessioni edilizie per costruire capannoni pochi giorni prima dell’adozione del nuovo Prg. In poco tempo, la stessa società avviò la costruzione dello scheletro degli edifici e chiese la variante per 43.000 mq. di commerciale.
Siamo praticamente ad oggi: Confesercenti e Confcommercio si sono opposti di nuovo e con forza al progetto dell’ipermercato fino ad ottenere, almeno apparentemente, una diminuzione del commerciale prima a 16.000 mq. poi, in varie tappe, fino agli attuali 10.000 mq di superficie totale di vendita.
Nel frattempo, numerose proposte sono state avanzate per il riutilizzo dell’area. Tra queste, di grande interesse è l’idea espressa dal Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Matteo Ricci di trasferire alcuni edifici scolastici ed obsoleti -ora operanti nel centro storico- insieme con strutture per lo sport e il tempo libero.
Sulla proposta, sostenuta fin da subito da Confesercenti, Confcommercio ha espresso, però, qualche riserva, legata alla preoccupazione di sottrarre funzioni interessanti al centro storico. A queste, il Presidente Ricci ha risposto, precisando che sarebbero state spostate solo alcune scuole e che i vecchi edifici scolastici sarebbero stati ristrutturati con nuove destinazioni, altrettanto importanti per la vitalità del centro antico.
Ciò che ci sembra opportuno sottolineare in questo succedersi di eventi, è, in primo luogo, la responsabilità del Comune di Fano nell’aver revocato il Piano Cervellati, ovvero lo sviluppo in termini turistici e di terziario avanzato stabilito per quell’area, facendo saltare la salvaguardia legata alla destinazione d’uso.
In secondo luogo, ci sembra evidente la forzatura continua attuata dalla proprietà per mettere tutti di fronte al fatto compiuto e condizionare le possibili scelte.
L’area dov’era insediato lo zuccherificio dovrà, quindi, avere una funzione strategica per restituire a Fano quel suo ruolo di capofila, capace di portare ricchezza al territorio circostante, invece che depauperarlo.
La nostra proposta è quella di collocare all’ex zuccherificio realtà legate al terziario avanzato per rinnovare il sistema produttivo, un centro specializzato in ricerca e formazione, aree dedicate allo sport, al turismo e al tempo libero. Sport e turismo, ad esempio, possono benissimo rappresentare un volano per il territorio, permettendoci di fidelizzare presenze tutto l’anno, così come aree adibite al tempo libero, anche di interesse naturalistico, potrebbero costituire una nuova attrattiva per Fano compatibile con una politica ambientale, questa sì moderna e innovativa.
Critiche e considerazioni fin qui espresse valgono ugualmente per il progetto del nuovo mega outlet a Marotta che contrasta apertamente con l’attuale situazione del commercio, con le reali esigenze dei cittadini e con le posizioni espresse da Provincia e Regione. Perché è stata cancellata la vecchia previsione che comprendeva funzioni quanto mai utili come aree di sosta per auto e camion, con relativi servizi?
Confesercenti e Confcommercio sono pronte a contrastare anche il progetto di Marotta con iniziative di protesta analoghe a quelle già realizzate sul territorio fanese a cominciare da una forte campagna di sensibilizzazione su Amministratori locali, forze politiche e cittadini.
da Francesco Mezzotero Direttore Confcommercio Fano
e Ilva Sartini Direttore Confesercenti Fano
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