La pietra del Montefeltro protagonista a Firenze
Il 29 agosto si inaugura la mostra "Arcana – Il leone del nuovo orizzonte"
Si inaugura mercoledì 29 agosto, alle 17.30 a Firenze, nel Palazzo del Consiglio regionale della Toscana, la mostra del giovane scultore Andrea da Montefeltro “Arcana – Il leone del nuovo orizzonte”, che ha per protagonista la pietra del Montefeltro, abilmente scavata e levigata, in un intreccio di culture antiche, contemporaneità e futuro.
Organizzata dal Consiglio della Regione Toscana, dal Centro per l’Unesco di Firenze, dal Comune di Sestino con numerosi patrocini, tra cui quelli delle Province di Pesaro e Urbino, Rimini e Arezzo, dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, della Federparchi, del Parco Sasso Simone e Simoncello, l’esposizione, che si protrarrà fino al 10 settembre, vuole essere un punto di incontro e scambio culturale.
Non a caso sono previsti vari eventi, come “Rossini Red Passion” il 5 settembre alle 16.30 (con consegna di violini in pietra interamente scolpiti a mano a singoli esemplari da Andrea da Montefeltro in occasione del 150esimo anniversario della morte di Gioachino Rossini, al Quartetto d’Archi de “La Scala” di Milano, all’Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro, al “Quattro Corde Festival”, al “Festival dei Palazzi di San Pietroburgo”, al “Castello del Liuto” di Arezzo e all’Opera Festival del Maggio Fiorentino) e “Il Montefeltro in tavola” il 10 settembre alle 16.30, con presentazione storico/culturale dell’enogastronomia del Montefeltro e degustazione di prodotti tipici.
Sono 180 le sculture che Andrea da Montefeltro ha all’attivo, esposte in gallerie d’arte e collezioni private in Italia e all’estero. Tra le più importanti, la “Croce dell’Apocalisse” consegnata a Papa Benedetto XVI ed ospitata nei Musei Vaticani. Nel 2013 ha ricevuto dall’Onu il “Premio internazionale della Pace nel mondo”con l’opera “Il fuso della pace”.
“L’artista – è scritto in un testo critico del professor Giancarlo Renzi – leviga e cesella la pietra con delicata maestria, traforandola, entrando nel suo interno, ricavandone leggerezze ariose, quasi, a volte, sospese nel nulla. Una simbiosi perfetta, tra pietra e mano d’artista, che sottolinea l’abilità di chi quella pietra ora l’assume come ‘materia simbolo’ di altri messaggi […].
È arte, dunque, che contiene, come la grande arte ha sempre fatto, messaggi non solo di estetica ma di valori, ora religiosi, ora, anche, di estrema attualità nella dimensione di un conflitto, mai sopito, tra male e bene che è alle origini dell’uomo”.
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