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D’Anna sull’Ospedale unico: di chi sono i terreni delle aree proposte?

Il Consigliere D'AnnaLa rilevante presenza nella nostra regione di una consistente mobilità passiva (31 milioni di euro nel 2009) è un chiaro segnale di inefficienza del sistema sanitario marchigiano. Così pure, nonostante gli 11 milioni di euro spesi per il Cup, l’irrisolto  problema delle liste d’attesa.

 

Queste, oltre all’esigenza di ridurre i costi, alcune giustificazioni portate per sponsorizzare l’operazione Ospedale Unico. Le altre motivazioni riguardano  la presunta vetustà degli Ospedali di Pesaro e Fano. Falso, a Pesaro come a Fano tutti sanno che dell’edificio originario poco resta, tutt’intorno, sono cresciuti negli anni nuovi reparti ed edifici, costati milioni di euro, come ad esempio di recente la rianimazione nella città di Rossini.

Anche la situazione dei posti letto indicati per Regione, 4 ogni mille abitanti, entrano nel dibattito dell’Ospedale Unico. Oggi  le Marche hanno 4,12 posti letto per 1000. Le indicazioni prevedono all’interno del 4×1000 abitanti: 3,3 per i posti letti per acuti  e lo 0,7 posti letto per post-acuzie e riabilitazione.

La regione Marche ha fatto  la scelta di accorpare le strutture per  raggiungere questi obiettivi senza tener conto delle peculiarità ed esigenze dei territori. Nella nostra provincia,si è partiti con l’operazione Azienda Marche Nord, ( verbale della
seduta //www.consiglio.marche.it/attivita/assemblea/sedute/scheda8.php?seduta=147&start=20) che ha registrato all’atto della sua votazione in Regione un fuggi fuggi (22 presenti, 18 assenti: risultato 20 favorevoli 2 contrari D’Anna e Procaccini) di numerosi consiglieri che hanno evitato di votare un atto che oggi consente di imporre la “scelta” di costruire un nuovo ed unico ospedale.
 
Unico in tutti i sensi perché l’obiettivo finale della Regione Marche è quello di avere un UNICO ospedale per provincia con le eccellenze , quelle vere, quelle finanziate solo ad Ancona.
Non è una proposta è un obiettivo per raggiungere il quale si sono attuate tecniche consolidate di “falsi scopi”, “presunti obiettivi” e dibattiti, come nelle peggiori e demagogiche campagne elettorali.

Così, mentre è in atto la “gara” a dove costruire l’Ospedale Unico, pochi si chiedono se quella è l’unica risposta ad una Sanità che non funziona e che deve ridurre i costi. Allo stesso tempo gli attuali ospedali Fano più di Pesaro ma anche Pesaro, con la nuova Azienda vivono enormi difficoltà che fanno ipotizzare ad alcuni il “fallimento” della neonata Azienda Marche Nord.

Mentre non arrivano fondi alle strutture esistenti la Regione continua ad essere convenzionata con chi poi opera in strutture della vicina Romagna dove coi soldi dei marchigiani ci si arricchisce. Io credo che una proposta diversa sia possibile. E’ quella che vede innanzi tutto una reale attività di prevenzione. Più prevenzione vuol dire meno ricoveri ed automaticamente meno necessità di posti letto.

Quanto è avvenuto con vari screening come ad esempio mammella o pap test sono esempi evidenti ed incontestabili di come la prevenzione possa incidere positivamente  sui cittadini e poi sui costi della sanità. Stessa cosa non accade in altri settori di prevenzione ad esempio con lo screening del colon retto con la conseguenza che alcune situazioni risolvibili in fase iniziale sono diventate gravi per i pazienti e costose per il sistema sanitario.
 
Oltre alla prevenzione servono medici e strumentazioni. Su questo si è investito poco nel corso degli anni, anche in quelli di vacche grasse. Con prevenzione, ottimi medici, tecnici ed infermieri, strumentazioni moderne si possono utilizzare le attuali strutture di Pesaro e Fano apportando, ove e se necessario modifiche o adeguamenti agli edifici esistenti,con enormi risparmi e meno consumo di territorio.

Insomma un Nuovo Ospedale non serve alla sanità della provincia di PU. Un nuovo ospedale serve,invece, sicuramente a mantenere quelle clientele che tanto danno hanno causato negli anni al sistema Italia.

Vigilerò, vigileremo insieme al Comitato trasversale di cui faccio parte e verificheremo a chi appartengono i terreni delle aree proposte ,come  quelle confinanti, come sito per la costruzione dell’Ospedale Unico e li renderemo pubblici.

Non spaventano né intimoriscono attacchi politici, personali, pressioni, scomuniche nei confronti di chi, come noi, documenti alla mano, è convinto della battaglia che sta conducendo per coerenza, convinzione per scelta. Anzi è l’esatto contrario. La battaglia dunque continua a difesa del Santa Croce senza trascurare l’entroterra che dall’Ospedale Unico sarà più penalizzato.

da Giancarlo D’Anna
Vice Presidente Commissione Sanità

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Giovedì 3 marzo, 2011 
alle ore 15:19
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