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L’industria pesarese chiude il 2010 con un timido recupero

Il presidente Pagliano: “Export e banche la chiave per la ripresa”

Il logo della Cna di PesaroAndamento positivo dei volumi produttivi e lieve flessione dei fatturati: l’industria pesarese ha chiuso il 2010 mostrando segnali contraddittori, soprattutto per quanto riguarda l’attività commerciale. E’ quanto emerge dall’indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Pesaro Urbino sul quarto trimestre dello scorso anno.

 

In particolare, la produzione ha segnato un lieve recupero (+4,2%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “Il 2009 – ha ricordato il presidente degli industriali, Claudio Pagliano, è stato l’anno in cui è esplosa la crisi nella nostra provincia, che non ha più potuto contare sul comportamento virtuoso delle esportazioni ed ha subito un vero e proprio tracollo sul mercato interno”.

Hanno contribuito all’andamento positivo della produzione soprattutto i settori della meccanica e alcuni comparti dell’arredamento, ad esclusione degli arredi commerciali che, per la particolare natura del prodotto trattato, hanno uno sfasamento ciclico di quasi un anno rispetto all’inizio della ripresa.

Il dato della produzione delle imprese pesaresi è in linea sia con il dato regionale (+3,7%) che con quello nazionale (+2,1% nel bimestre ottobre-novembre).

Nel periodo ottobre-dicembre 2010, il dato commerciale (-1,3%) si presenta invece in controtendenza con quello regionale (+3,3%) ed è fortemente condizionato dal blocco del mercato interno, che ha fatto registrare -3,8%, confermando una sostanziale debolezza per tutto lo scorso anno (-0,9 è la media di tutto l’anno).

L’incremento delle esportazioni (+2,1% rispetto all’analogo periodo del 2009 e +2,2% su base annua) non è riuscito a compensare le perdite sul mercato interno. I fatturati sono stati sostanzialmente positivi per le aziende della meccanica e per alcuni comparti dell’arredamento, mentre ha confermato le sue difficoltà il tessile-abbigliamento.

“Sono estremamente preoccupato – ha spiegato Pagliano – per l’aumento dei costi delle materie prime (+1,9% sull’interno e addirittura + 5,9% sull’estero), che molti imprenditori hanno lamentato sin dal dicembre scorso, segnalando che dall’estate 2010 avevano ricevuto i nuovi listini con significativi incrementi”.

Quanto alla cassa integrazione, il dato del 2010 relativo all’industria provinciale “resta sempre significativo – ha fatto notare il presidente degli industriali -, anche se si è registrata una tendenza alla diminuzione”: nel corso dello scorso anno, infatti, sono state autorizzate 5,5 milioni di ore di cig totale rispetto a 5,6 milioni di ore del 2009 (-1,9%).

Sulle previsioni, il presidente di Confindustria Pesaro Urbino ha parlato di “una speranza di miglioramento, sia sull’interno che sull’estero”, illustrando i dati congiunturali agli al consiglio direttivo dell’associazione. Nel corso dell’incontro, gli imprenditori hanno confermato “la timida tendenza alla ripresa” e la spinta alla riorganizzazione di molte aziende locali: “Un approccio attivo – ha sottolineato Pagliano -, che comunque deve fare i conti con una situazione ancora complessa e turbolenta”.

Il riferimento è allo scenario dei mercati internazionali, soprattutto quelli del Mediterraneo, “dove operano con successo diverse aziende pesaresi, le quali vedono a rischio sia i loro investimenti in loco sia importanti commesse”.

L’attenzione degli imprenditori si è spostata anche sul sistema bancario: “Tanti colleghi hanno lamentato il perdurare di rapporti difficili – ha spiegato Pagliano -: l’ingessamento della burocrazia, l’incapacità di valutare la bontà di un progetto rispetto ai parametri di Basilea, il perdurare di un immobilismo rispetto ad uno scenario economico che si sta modificando, come si stanno modificando velocemente diverse imprese della nostra provincia”.
 
C’è l’impegno di tutti gli imprenditori ad incidere nei comportamenti degli istituti di credito, “affinché concorrano nel miglior modo possibile a sostenere le proposte di crescita e di sviluppo del nostro sistema produttivo”.

“In questa materia – ha concluso Pagliano – i rapporti con gli istituti di credito e, in particolare, con quelli a forte vocazione territoriale rimangono strategici”.

dalla Cna di Pesaro e Urbino

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Mercoledì 16 marzo, 2011 
alle ore 16:16
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