Crisi Tallarini: “Banca Marche irresponsabile, così sarà la chiusura”
Rabbia ed esasperazione per la vertenza Tallarini dopo l’ennesimo vertice fallito che ha decretato ieri un nuovo nulla di fatto al termine dell’incontro convocato dal Prefetto con le banche coinvolte nel finanziamento della ditta e le organizzazioni sindacali.
Come già annunciato, Fiom, Fim e Uilm venerdì 22 saranno a Jesi con tutti i lavoratori e le loro famiglie davanti alla sede centrale di Banca delle Marche che il fronte sindacale ha individuato come principale responsabile di una crisi e di uno stallo assurdi.
“L’istituto di credito– dichiarano Marco Monaldi (Fiom), Stefano Mascia (Fim) e Paolo Rossini (Uilm) – sostiene di aver anticipato soldi per pagare acconti sugli stipendi che sono serviti a completare le commesse della Nuovo Pignone. In realtà Banca Marche si è trattenuta 1.900.000 euro da utilizzare per ridurre gli affidi e le esposizioni nei confronti della Tallarini, lasciandola di fatto senza liquidità e senza possibilità di pagare lavoratori e fornitori”.
Nell’incontro di mercoledì sera le altre banche sono state invece disponibili a erogare all’azienda nuova liquidità”. Per Fiom, Fim e Uilm a questo punto è chiaro che “Banca Marche non ha intenzione di fare alcun passo per evitare la chiusura della Tallarini che, ricordiamo, dà lavoro a 130 persone in un territorio con pochi sbocchi occupazionali.
E’ molto grave che un istituto di credito che dovrebbe essere sensibile verso il tessuto economico e sociale nel quale opera pensi, al contrario, esclusivamente al proprio tornaconto. Noi ci auguriamo che, anche grazie alla manifestazione di venerdì 22 aprile a Jesi, Banca Marche si ricordi e soprattutto decida di assumersi quella responsabilità sociale che tutti si aspettano”.
dai sindacati Fiom Fim Uilm Pesaro Urbino
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