Filt Pesaro parte civile al processo contro la Ces Tir
E’ la prima volta in Italia che un sindacato si costituisce parte civile in un caso del genere
La Filt Cgil di Pesaro (Federazione dei lavoratori dei trasporti) è stata ammessa parte civile al processo iniziato il 26 maggio davanti al Tribunale di Forlì contro la “Ces Tir” di Pesaro e la “Tir Spagna di Cesena”. L’accusa per i dieci arrestati è “Associazione a delinquere finalizzata all’estorsione e omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro”.
La vicenda della Ces Tir di Colbordolo e della “Tir Spagna” di Cesena fecero clamore quando, nell’aprile 2010, la procura di Forlì chiuse l’indagine denominata “Over Time” portando in carcere 10 persone legate alle due aziende di autotrasporti con accuse pesantissime.
La ditta di Colbordolo, 63 dipendenti, e quella di Cesena, costringevano gli autisti a turni di guida massacranti e a continue violazioni del codice stradale con varie modalità di ricatto: economico, mancata concessione di ricongiungimenti familiari e altre vessazioni.
Dei 10 arrestati, 6 hanno patteggiato mentre gli altri 4 hanno chiesto il rito abbreviato. Gli autisti di “Ces Tir” di Pesaro (ora chiusa), secondo gli inquirenti “erano costretti all´incondizionata obbedienza dei diktat dei vertici aziendali, pena il licenziamento o l´essere adibiti a prestazioni meno remunerative e più stressanti”.
“E’ la prima volta in Italia che degli imprenditori dei trasporti vengono arrestati con capi di imputazioni pesanti contro la sicurezza e la salute dei lavoratori – spiega il segretario provinciale Filt Maurizio Amadori - questo settore è particolarmente difficile perché spesso la concorrenza si gioca davvero sulla pelle dei lavoratori. Essere ammessi al processo come parte civile è un grande risultato perché riconosce al sindacato la difesa universale dei diritti e della sicurezza per tutti i lavoratori.
Assistiti dall’avvocato Antonella Monteleone di Cesena, la Filt di Pesaro, quella di Cesena e la Filt nazionale costituendosi parte civile hanno voluto lanciare un segnale molto forte contro chi riduce i camionisti a schiavi costringendoli a viaggiare come bombe sulle strade o autostrade.
La prossima udienza e la sentenza sono attese per il 28 settembre.
dal Comune di Pesaro
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