D’Anna interviene sull’Area Vasta: “Dalla pillola alla supposta”
Secondo il consigliere regionale, la prevista riorganizzazione del servizio sanitario relegherà Fano ad un ruolo marginale
Dopo aver presentato nell’ultimo Consiglio Regionale un emendamento alla legge di modifica della legge regionale del 20 giugno 2003 n.13 (riorganizzazione del servizio sanitario regionale) con il quale si chiedeva di assegnare la sede dell’Area Vasta a Fano. Dopo averlo visto decadere in virtù dell’approvazione di altri emendamenti proposti dalla maggioranza di centrosinistra apprendo che il PD fanese, durante un recente direttivo, si è detto preoccupato del fatto che tale sede possa essere assegnata ad Urbino.
Preoccupazione più che condivisa. Sarebbe l’ennesima beffa per Fano che a questo punto invece di città della Fortuna potrebbe chiamarsi “la città delle occasioni perdute”. Pur condividendo dunque le preoccupazioni del Partito Democratico, non capisco perché chi lo rappresenta in Regione abbia avallato una votazione in tempi brevissimi della legge in questione che non ha consentito, come dimostra questo dibattito postumo, a buona parte dei consiglieri di valutare attentamente quanto stavano votando e comunque perché approvare degli emendamenti che hanno inficiato la richiesta di assegnare a Fano l’Area Vasta? Quella sarebbe stata la sede e l’occasione di rivendicare per Fano l’assegnazione della sede dell’Area Vasta.
Invece, in silenzio e anche trasversalmente, si è puntato ad annullare quella proposta che trovava le basi su dei dati di fatto: con la nascita dell’Azienda Marche Nord tutta la struttura del vecchio San Salvatore si è trasformata in quella della nuova azienda. Urbino, per il momento e fino a quando nascerà l’Unico Ospedale Provinciale, è l’ospedale di rete più rilevante mentre a Fano resta il ruolo di portatore d’acqua in una riforma che passo dopo passo sta svuotando il suo nosocomio.
Le “barricate” il PD, come tanti altri che oggi si rendono conto che la cura miracolosa propinata dalla Regione altro non è che un salasso atto ad indebolire Fano, le avrebbe dovute fare in fase di approvazione della legge sugli ospedali riuniti inserendo delle reali garanzie a tutela della struttura di Fano come quella di Pesaro sia nell’immediato come nel futuro. Così non è stato e oggi la pillola promessa è diventata una supposta.
da Giancarlo D’Anna, vicepresidente della Commissione Sanità regionale
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