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L’associazione “Femminismi” deplora una manifestazione patrocinata del comune di Barchi

L’associazione femminista si domanda: perché un Comune partecipa attivamente ad un’iniziativa che riproduce gli schemi diseducativi e maschilisti della donna che pulisce e dell’uomo che guida?

La locandina della manifestazione contestataIl comune di Barchi e il “sexy car wash”: un colpo al cerchio e uno alla botte? Domenica 28 agosto è in programma a Barchi un’iniziativa, il IV Urban Race, pubblicizzata con l’immagine di una ragazza in bikini ammiccante di fronte a un’auto, in bella evidenza la dicitura “Sexy Car Wash”. Questa performance è nota per essere caratterizzata dal legame erotico tra automobili lucide e potenziate e modelle sexy a beneficio del pubblico maschile, espositore delle auto.
 

Ciò che ha colpito molti cittadini/e è la sponsorizzazione del Comune in questione, il cui logo fa mostra di sé nella locandina dell’iniziativa. Alle critiche e alle proteste gli organizzatori hanno risposto che il Comune avrebbe “pagato solo le coppe” ma la nostra domanda è: perché un Comune partecipa attivamente ad un’iniziativa che riproduce gli schemi diseducativi e maschilisti della donna che pulisce e del’uomo che guida? Visto che l’Italia è rinomata nel mondo per essere in coda, al 74esimo posto, per le politiche di parità, è proprio necessario usare soldi e simboli pubblici per contribuire a rafforzare gli stereotipi culturali maschilisti?

Citavamo le parole del Presidente della Repubblica, secondo cui: “Uno stile di comunicazione che offende le donne nei media, nelle pubblicità, nel dibattito pubblico può offrire un contesto favorevole dove attecchiscono molestie sessuali, verbali e fisiche, se non veri e propri atti di violenza anche da parte di giovanissimi.” Ma nonostante le lettere di protesta il Comune non ha dato spiegazioni circa la sua deliberazione. Anzi, temiamo che il Sindaco, il signor Marcucci, attenda la stampa per fornirne, come se solo questa meritasse la sua attenzione di eletto.

Non dimentichiamo però che il comune di Barchi ha partecipato al progetto “DisUguali: Donne, violenza e diritti negli anni zero”, un progetto itinerante che ha portato una serie ampia e variegata di discorsi sulle libertà e sul rispetto delle donne in tutto l’entroterra della valle del Metauro. Il fatto che questo Comune, in prima linea con progetti per favorire le famiglie numerose, fornisca l’adesione e il proprio contributo a iniziative con “sexy car wash”, ci fa ancora di più riflettere sul confine tra pratiche ideologiche e cadute di stile. Ci viene anzi il dubbio atroce, che certi nostri amministratori, tanto indulgenti nei confronti dei ruoli tradizionali delle donne all’interno della famiglia, siano ben disposti a commiserare le donne quando si discute dei loro diritti negati, ma siano molto più felici, in realtà, di offrire premi per incontri in cui le donne sono pagate per essere panni di camoscio.

Il corpo femminile è stato l’argomento di una manifestazione, il 13 febbraio di quest’anno, che ha visto in tutta Italia milioni di donne e di uomini in piazza per ricordare ai nostri politici, circondati da vallette e veline, che le donne sono ora, nel 2011, soggetti e non più oggetti, per questo di nuovo chiediamo ai Comuni di non patrocinare iniziative di questo genere e al sindaco di Barchi di dire “l’auto la lavo io”.

dall’associazione “Femminismi, donne di Fano, Pesaro, Urbino”

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Venerdì 26 agosto, 2011 
alle ore 11:26
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