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La GMG di Madrid 2011 e la sua lezione di sana laicità

Un completo successo che dovrebbe far riflettere riguardo ai rapporti tra Stato e Chiesa

Uno dei manifesti di opposizione laicista al PapaMentre a Pesaro nella “Festa Democratica Nazionale” impazza anche la riflessione tra laicità e anima cattolica del PD, a Madrid con la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù, chi pensava che con la scomparsa del carisma di Giovanni Paolo II sarebbe finita anche la mobilitazione di massa dei giovani cattolici, o chi credeva che fosse solo questione di “culto della personalità”, si sbagliava.
 

Chi avrebbe scommesso che un anziano cardinale, senza il carisma del suo predecessore, avrebbe superato tutti i records precedenti per quella che in Spagna è stata definita, in carattere cubitali dalle prime pagine dei giornali, come la “Mayor Misa Celebrada en Espana”. E questo Papa non ha certo fatto degli sconti -tanto di moda- a quel milione e mezzo di giovani cattolici di tutto il mondo che lo acclamavano riempendo le “calles y las Avenidas”,  a colpi di ritmati Benedictus o esta es la juventud del Papa. 

La fiesta va bene, però il Papa ha ricordato loro i fondamenti della vita Cristiana: la Messa domenicale,confessarsi e comunicarsi, la fedeltà e la sacralità dell’amore della coppia nel sacramento del matrimonio, la castità, che non si può seguire Cristo fuori dalla Chiesa, del valore fondamentale della famiglia nella società; ma anche di ricercare la verità, la pace e la giustizia, di educazione e di tolleranza…valori antropologici fondamentali che dovrebbero essere accolti dal credente e non, e che contribuiscono a migliorare la società.

Il dopo GMG avrà sicuramente un impatto positivo non solo sulla dimensione religiosa, ma anche civile della Spagna trovandosi in un pericoloso bivio etico e sociale. Madrid probabilmente non diventerà meno laica, però di fatto, la collaborazione intellettualmente onesta tra civile e religioso hanno sgonfiato e fatto emergere l’assurdità di un confronto esploso artificiosamente, ad uopo ed in modo strumentale, dalle militanze laiciste. Per non parlare poi del sostegno ipocrita dato dalle autorità di Madrid ad una ventina di omosessuali -iper protetti dalla polizia (come se dovessero temere chissà quale violenza)- di far invece violenza a migliaia di giovani pellegrini baciandosi volgarmente in pubblico.

Anche se l’emotività dell’anima spagnola è segnata da “sangre y arena”, dove tutto è facilmente portato all’estremo ( basti pensare all’onda emotiva del dopo attentato che portò al potere Zapatero), con il trascorrere dei giorni è emerso l’ “assurdo e la stupidità” – scive El Mundo- di criticare, il sostegno pubblico per la sicurezza, le infrastrutture ( le palestre dei collegi statali poi non così tanto confortevoli), gli sconti sui trasporti… quando le tasse le pagano tutti, cristiani ( che sono la maggioranza) e non, e lo stesso vice capo del governo Zapatero ha dichiarato che comunque “la Spagna riceverà molto di più di quello che dato”. Al di là dei benefici morali, è indubbio il guadagno di immagine ed il richiamo per gli amanti dell’arte per un Paese dalle evidenti radici cristiane, dove ogni pietra parla di storia di cristianesimo.

Il paradosso per il governo Zapatero -governo che più di tutti ha legiferato contro la morale cattolica, e si è impegnato a cancellare i segni cristiani dai luoghi pubblici – è che si  trova a chiudere anticipatamente il suo mandato proprio con la maggior manifestazione cattolica che la Spagna abbia conosciuto, accogliendo un Papa con un protocollo prettamente pastorale.

Non abbiamo trovato crocifissi o immagini sacre nei luoghi pubblici che ci hanno ospitato, ma, mai come in questa GMG, i collegi pubblici si sono riempiti di rosari e croci.

Ne possiamo trarre un insegnamento da questa GMG: ci può e ci deve essere una collaborazione onesta e costruttiva tra laicità dello Stato e Chiesa per il bene di tutta la società, ed uno stato aconfessionale, cioè laico, pur non dovendo legiferare secondo una unica  confessione  religiosa o ideologica, non può disprezzare né ignorare i sentimenti religiosi di un paese di solide radici cristiane cattoliche.

La leale e costruttiva collaborazione tra  Stato e Chiesa non deve essere una eccezione per questa GMG, ma una regola.

da Giampiero Cernuschi

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Mercoledì 31 agosto, 2011 
alle ore 8:13
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