Confesercenti Pesaro Urbino: le conseguenze della manovra sull’economia locale
“La manovra mette in ginocchio il piccolo commercio“. Intervento di Roberto Borgiani, direttore Confesercenti di Pesaro e Urbino sulle conseguenze della manovra finanziaria“Alla fine, gira e rigira, ci siamo arrivati. All’aumento dell’Iva dal 20 al 21 per cento. E così la manovra, già disgraziata di suo per il metodo e per i contenuti delle diverse versioni prodotte fin qui, diventa dichiaratamente regressiva per gli effetti che l’aumento dell’aliquota principale dell’imposta diretta produrrà sicuramente.
Si stima, infatti, che tale provvedimento sottrarrà ai consumi e al mercato 4,1 miliardi all’anno per destinarli alla spesa pubblica. Si tratta di una somma enorme che graverà sulla fascia più debole della popolazione andando a comprimere ancora di più la capacità di spesa nei settori extra alimentare che già soffrono di una costante caduta delle vendite.
D’altronde gli operatori commerciali di quei settori, visti i tempi che corrono, non potranno che scaricare sul consumatore finale il peso della nuova aliquota. Chi non lo farà, vedrà ridursi i proprio già ridimensionati ricavi. Il calo dei consumi determinato dall’aumento dell’aliquota Iva andrà a sommarsi a quello che sarà determinato dall’aumento della tassazione locale che sarà provocato dai tagli ai trasferimenti a regioni ed enti locali. Gli effetti regressivi complessivi di tale operazione per altro non sono affatto compensati da alcuna iniziativa di sostegno e rilancio dell’economia e dei consumi.
Inoltre il Decreto Legge contiene la liberalizzazione degli orari dei negozi e quella delle autorizzazioni per l’apertura di medie e grandi superfici di vendita. Tali utlimi provvedimenti altro non sono che un regalo alla grande distribuzione organizzata ad un vero e proprio affronto alla piccola rete commerciale tradizionale. In particolare il comma 8 dell’Art. 3 cancella sostanzialmente la possibilità per le regioni di programmare la rete delle medie e grandi strutture di vendita. Al danno quindi si aggiunge la beffa. E’ evidente quindi che questo governo vuole la morte della piccola impresa commerciale.
Con tutte le conseguenze negative che ciò produrrà nelle nostre città. Si sta compiendo, quindi, un preciso progetto politico che nega il valore della piccole e piccolissima impresa. Bei liberali sono costoro che penalizzano scientificamente l’impresa nella quale di più si esprime il valore dell’impegno ed il sacrificio individuale e familiare. Complimenti”.
dalla Confesercenti di Pesaro e Urbino
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Pesaro Urbino Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!