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Provvedimenti antismog: chiudere la S.S. 16? Una proposta assurda per la Confesercenti

“A proposito di zone a traffico limitato, percentuali d’inquinamento, polveri sottili, centri storici e vivibilità ambientale, ci è sembrato di capire che si stiano vagliando ipotesi che sfiorano il ridicolo”. Così Confesercenti della Provincia di Pesaro e Urbino introduce quella che in realtà è una lunga ed approfondita analisi sugli effetti e sulle ricadute che hanno avuto fino ad ora le azioni messe in campo dall’Ente regionale e dai Comuni per limitare la produzione di inquinamento atmosferico nei centri storici.

Non ci siamo mai opposti afferma Roberto Borgiani, direttore della Confesercenti provinciale a provvedimenti che potevano realmente avere una ricaduta positiva sulla vivibilità delle nostre città e sulla salubrità dell’aria. Con le dovute deroghe, ad esempio per il carico e scarico, vanno bene le zone a traffico limitato vicino ai centri città e, con i dovuti incentivi, vanno bene le operazioni di rottamazione dei mezzi più inquinanti. Va bene stabilire degli orari e delle modalità restrittive per l’ingresso in centro e va bene anche  adottare misure disincentivanti per i furbi.

Ma tutto questo ha dei limiti logici: la proposta, che pare essere al vaglio della Regione Marche, di chiudere la statale 16 dove attraversa i centri urbani anche minori, ha infatti, a nostro parere, dell’incredibile. I provvedimenti non possono essere estesi a territori tanto ampi, infatti, senza rischiare di creare ingenti danni economici. L’idea poi di chiuderla ininterrottamente dalle 8.00 alle 20.00 ci pare ancor più fuori luogo. Se poi, il tutto verrà fatto, come sembra, senza interventi incentivanti per il rinnovo dei mezzi più inquinanti, posseduti di solito da coloro che posseggono minori capacità di spesa, senza implementare, ad esempio, la rete di trasporto pubblico, il provvedimento rischia di apparire soltanto una mera restrizione ai cittadini. Sembra inoltre che nel protocollo Regione/Comuni, sia presente anche un provvedimento che impone ai gestori di locali con forno a legna di fornirsi di un filtro antiparticolato che costa tra i 3 e i 4mila euro: ennesimo provvedimento che colpirebbe un settore che risente già pesantemente delle conseguenze della crisi economica.

Pensiamo che non si possa andare oltre le misure previste lo scorso anno, che già hanno dato luogo ad una lunga serie di problemi alle attività commerciali ed artigianali. Per questo motivo chiediamo che, prima di rendere effettive le proposte, siano coinvolte nella discussione tutte le associazioni di categoria e, soprattutto, ci auguriamo che prevalga la ragione”.

dalla Confesercenti della Provincia di Pesaro e Urbino

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Venerdì 14 ottobre, 2011 
alle ore 10:43
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