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“L’Italia e la guerra di Libia 1911-1912”: a Pesaro un convegno nazionale di studi

Truppe italiane sul fronte libicoNello spirito del 150° anniversario dell’Unità nazionale trovano luogo anche opportune riflessioni sui cent’anni dalla guerra di Libia del 1911-1912. Nella ricorrenza del centenario la Società pesarese di studi storici e l’Associazione di Storia contemporanea di Macerata, promuovono – in collaborazione con l’Ente Olivieri di Pesaro – un convegno nazionale di studi dedicato a quegli importanti avvenimenti. Il convegno, coordinato da Marco Severini, si svolgerà all’auditorium di palazzo Montani Antaldi venerdì 28 ottobre.

Il 29 settembre 1911 l’Italia dichiara guerra alla Turchia e l’11 ottobre successivo un corpo di spedizione italiano comandato dal gen. Carlo Caneva – formato da 35.000 uomini e dotato dei primi aeroplani italiani impiegati per scopi bellici – sbarca sulle coste libiche concentrandosi nella zona di Tripoli.

Preparata da una lunga questione diplomatica, la guerra viene decisa dal IV ministero Giolitti mentre il Parlamento si trova in ferie, coerentemente con l’art. 5 dello Statuto (“Al Re solo appartiene il potere esecutivo. Egli è il capo supremo dello Stato; comanda le forze di terra e di mare; dichiara la guerra, fa i trattati di pace, di alleanza, di commercio ed altri, dandone notizia alle Camere tosto che l’interesse e la sicurezza dello Stato il permettano…”).

Il conflitto è peraltro sostenuto da uno schieramento trasversale che va dai nazionalisti al “Corriere della Sera” (il quotidiano più rappresentativo della borghesia nazionale), alla stampa e alle banche cattoliche, ai sindacalisti rivoluzionari e a simpatizzanti di destra e di sinistra.

Ufficialmente la guerra italo-turca costa all’Italia 3.431 morti (di cui 1.483 in combattimento e 1.948 per malattie) e dura meno di un anno, chiudendosi con il trattato di Ouchy (Losanna) del 18 ottobre 1912; poiché i turchi mantengono dopo la pace dei presidi in Cirenaica, l’Italia non restituisce il Dodecanneso che, occupato nella primavera precedente, avrebbe conservato fino alla seconda guerra mondiale.

Il convegno si propone di ricostruire gli aspetti politici, ideologici, militari e culturali che portarono l’Italia in una guerra che, cantata e celebrata da Giovanni Pascoli e da Gabriele D’Annunzio, ha poi rappresentato – di fatto – uno dei motivi di crisi dell’intero sistema giolittiano.

Questo il programma:

ore 10, presiede Riccardo Paolo Uguccioni, presidente della Società pesarese di studi storici;

“Giolitti e la guerra libica”, GILBERTO PICCININI, Università di Urbino;

“Echi del conflitto sulla stampa italiana ed europea”, COSTANTINO DI SANTE, Istituto Storia Marche – Ancona;

“Teresa Labriola, le donne italiane e il conflitto libico”, FIORENZA TARICONE, Università di Cassino;

“Da outsider a protagonisti: Mussolini e Nenni di fronte all’impresa libica”, MARCO SEVERINI, Università di Macerata;

ore 15.30, presiede Marco Severini, presidente della Associazione di Storia Contemporanea ;

“I cattolici, il trust grosoliano e la penetrazione in Libia”, PAOLO GIOVANNINI, Università di Camerino;

“Un’opposizione divisa: il Pri e la guerra tripolina”, LIDIA PUPILLI, Università LUISS-Roma;

“Politica coloniale e amministrazione in Tripolitania (1912-1915)”, SIMONA BERHE, Università di Messina;

“La dialettica politica. Pesaro e le voci della periferia”, ELEONORA MARSILI, Associazione di Storia contemporanea – Macerata.

dal Comune di Pesaro

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Giovedì 27 ottobre, 2011 
alle ore 11:37
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