La convinzione che le moderne tecniche potrebbero dare una mano nella soluzione del caso Floride Cesaretti, l’omicidio di 14 anni fa ai collegi universitari di Urbino, ha spinto il nuovo procuratore della Repubblica Alessandro Cannevale a riprendere in mano il fascicolo. Fascicolo che, per far luce sull’episodio risalente al 27 novembre 1998, era stato arricchito di ben nove indagati, tutti prosciolti grazie ai test del Dna.

Ma la custode Floride Cesaretti, 47 anni, massacrata con un badile per motivi ancora sconosciuti, fu – sembra – vittima di un omicidio preterintenzionale, ovvero di un episodio andato oltre. Oltre cosa? Oltre un furto probabilmente, che la custode voleva denunciare.

Ma vista la quantità degli oggetti portati via si pensa che l’assassino non fosse solo. Furono indagate nove persone, tutte prosciolte. Ora il caso è riaperto e per ricostruire la vicenda c’è bisogno non solo di tecniche moderne che possano aiutare le indagini, ma anche di un po’ di fortuna per i particolari ormai dimenticati che potrebbero aiutare a indirizzare gli inquirenti.

di Redazione