Salone del Mobile: aziende inascoltate ribadiscono il no
Non pensavamo fosse necessario tornare a parlare del Salone del Mobile di Pesaro, ritenendo che, dopo le nostre diverse prese di posizione, l’obiettivo primario fosse quello di pensare allo sviluppo della Fiera, trovando alternative credibili ad un evento sull’arredamento e senza sottoporre il settore a quello che potremmo definire “accanimento terapeutico”.
E’ evidente che le imprese – verso le quali tutti dovremmo lavorare – sono rimaste inascoltate. Pensare che affidare a dei professionisti l’incarico di organizzare la manifestazione fosse sufficiente a raccogliere le adesioni è assolutamente sbagliato.
Il Consiglio del Gruppo Mobile di Confindustria Pesaro Urbino, presieduto da Claudio Pagliano, non si è però sottratto ad analizzare Domo 360 e, come era prevedibile, la posizione è rimasta immutata: non c’è interesse per questa manifestazione. Per l’Italia è sufficiente Milano che, va ricordato, è la più importante manifestazione fieristica al mondo per il settore dell’arredamento.
Considerato che queste manifestazioni si reggono sulle imprese, delle due l’una: o gli organizzatori hanno diverse adesioni importanti a Domo 360, e in questo caso le vorremmo conoscere, oppure non ne hanno. Se così fosse, li invitiamo a desistere, per evitare uno spreco di risorse che è sempre intollerabile, a maggior ragione in questa delicatissima fase congiunturale, durante la quale le imprese vivono le note difficoltà e sono impegnate come non mai a puntare sui mercati internazionali.
Peraltro, non dobbiamo mai correre il pericolo di vedere una manifestazione dequalificata pur di farla che va a discapito dell’immagine del nostro distretto. Si ricorda questo perché, con nostro grande rammarico, è già accaduto nell’ultima edizione del SAMP.
Se – come noi crediamo – le adesioni non ci sono, la Camera di Commercio, che vive di tributi prelevati dalle imprese, potrebbe destinare le risorse stanziate per promuovere Domo 360 ad investimenti su attività all’estero, a supporto delle esportazioni delle imprese, avendo peraltro un’Azienda Speciale a ciò dedicata. In questo caso gli imprenditori del settore del mobile dichiarano la massima disponibilità a formulare proposte per iniziative serie destinate a coltivare quei mercati che soddisfino le aspettative collettive.
Ci risulta, inoltre, che gli operatori disponibili a dichiarare un eventuale interesse a partecipare alla prossima manifestazione fieristica abbiano una priorità sul finanziamento per iniziative all’estero. Questo tipo di marketing – senza offesa un po’ rudimentale – nasconde la profonda debolezza del progetto Domo 360. Infatti, è noto a tutti gli operatori che, quando una manifestazione fieristica è organizzata esclusivamente nell’interesse delle imprese, si registra una “lotta” ad avere lo spazio e le aziende pagano il prezzo pieno senza sconti.
In un mercato così complesso per tutta l’economia, evitiamo gli sprechi e facciamo realmente l’interesse delle imprese nel modo più incisivo possibile, partendo dai loro bisogni, senza calare dall’alto idee ed iniziative lontane dalle effettive esigenze.
Da Confindustria Pesaro Urbino
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