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Lello Arena arriva al teatro della Fortuna di Fano con “Parenti serpenti”

Lo spettacolo è in programma da martedì 28 a giovedì 30 dicembre

"Parenti serpenti"

Lello Arena, affiancato da una numerosa compagnia di attori e diretto da Luciano Melchionna è il protagonista al Teatro della Fortuna di Fano nelle feste di fine anno – dal 28 al 30 dicembre – della divertente e amara commedia di Carmine Amoroso Parenti serpenti, conosciuta dal grande pubblico grazie al film “cult” di Mario Monicelli del 1992. Lo spettacolo è proposto nell’ambito di FANOTEATRO, stagione della Fondazione Teatro della Fortuna realizzata in collaborazione con AMAT e con il contributo del Comune di Fano, Regione Marche e del MiC

Con lo spettacolo torna Oltre la scena, incontri con le compagnie ospiti di FANOTEATRO, che ha luogo in teatro mercoledì 29 dicembre alle ore 18.

Tutto ha inizio con un Natale a casa degli anziani genitori che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli ormai lontani. E se quest’anno gli amati genitori volessero chiedere qualcosa ai loro figli? Se volessero finalmente essere “accuditi”, chi si farà carico della loro richiesta? Luciano Melchionna, il visionario creatore di Dignità Autonome di Prostituzione, costruisce uno spaccato di vita intimo e familiare di grande attualità, con un crescendo di situazioni esilaranti e spietate che riescono a far ridere e allo stesso tempo a far riflettere con profonda emozione e commozione.

“Un Natale in famiglia, nel paesino d’origine, come ogni anno da tanti anni. Un Natale pieno di ricordi – scrive Luciano Melchionna nelle note di regia – e di regali da scambiare, in questo rito stanco che resta l’unico appiglio possibile per tentare di ravvivare i legami famigliari, come il fuoco del braciere che i genitori anziani usano, ancora oggi, per scaldare la casa: un braciere pericoloso ma rassicurante come tutte le abitudini e le tradizioni. Un Natale a casa dei genitori anziani che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli cresciuti, andati a lavorare in altre città. Uno sbarco di figli e parenti affettuosi e premurosi che si riuniscono, ancora una volta, per cercare di spurgare le nevrosi e le stanche dinamiche di coppia di cui sono ormai intrisi, in un crescendo di situazioni esilaranti e stridenti in cui tutti noi possiamo riconoscerci. Immaginare Lello Arena, con la sua carica comica e umana, nei panni di papà Saverio mi ha fatto immediatamente sorridere, tanto da ipotizzare il suo sguardo come quello di un bambino intento a descrivere ed esplorare le dinamiche ipocrite e meschine che lo circondano nei giorni di santissima festività. È un genitore davvero in demenza senile o è un uomo che non vuole vedere più la realtà e si diverte a trasformarla e a provocare tutti? Andando via di casa, diventando adulti, ogni figlio ha dovuto fare i conti con la realtà, ha dovuto accettare i fallimenti e ha imparato a difendere il proprio orticello mal coltivato, spesso per incuria o incapacità, ma in quelle pause fatte di neve e palline colorate ognuno di loro si impegna a mostrarsi spensierato, affettuoso e risolto. All’improvviso però, i genitori, fino ad allora punti di riferimento, esprimono l’esigenza di essere accuditi come hanno fatto anni prima con loro: uno dei figli dovrà ospitarli e prendersi cura della loro vecchiaia… a chi toccherà? All’improvviso, dunque, un terremoto segna una crepa nell’immobilità rassegnata di un andamento ormai sempre uguale e in via di spegnimento, una crepa dalla quale un gas mefitico si espanderà e inquinerà l’aria. Sarà la soluzione più spicciola e più crudele a prendere il sopravvento. Verità? Paradosso? Spesso, come si è soliti dire, la realtà supera la fantasia. E questo mi ha spronato ad affrontare un testo che ha la peculiarità rara di fotografare uno spaccato di vita famigliare sempre assolutamente attuale, purtroppo. Si può far ridere nel raccontarlo e sorridere nell’assistere alle spumeggianti gag ma, allo stesso tempo, non ci si può riflettere sopra senza una profonda amarezza. In quest’epoca in cui tutto e il contrario di tutto sono la stessa cosa, con questa commedia passeremo dalle risate a crepapelle per il tratteggio grottesco e a tratti surreale dei personaggi al più turpe cambiamento di quegli esseri che da umani si trasformeranno negli animali più pericolosi e subdoli: i serpenti”.

Completano il cast dello spettacolo – prodotto da Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro in collaborazione con Bon Voyage Produzioni e con Festival Teatrale di Borgio Verezzi 2016Giorgia Trasselli, Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Luciano Giugliano, Anna Rita Vitolo. Le scene sono di Roberto Crea, i costumi di Milla, le musiche di Stag e il disegno luci di Salvatore Palladino.

Per informazioni: botteghino del teatro. Inizio spettacolo ore 21.

AMAT
Pubblicato Mercoledì 22 dicembre, 2021 
alle ore 16:25
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