Installato sul litorale di Pesaro il Pesce mangiaplastica “Il Grido”
"È un elemento dedicato alla raccolta differenziata, accessibile anche alle persone con disabilità"
È stato posizionato fra la sabbia e la linea Sottomonte della Bicipolitana a fianco allo stabilimento I Gelsi, il Pesce MangiaPlastica intitolato “Il Grido”. Un’opera «dall’alto valore simbolico ed educativo» hanno sottolineato l’assessora alla Sostenibilità Heidi Morotti e il vicepresidente dell’Assemblea legislativa delle Marche Andrea Biancani, presenti stamattina insieme a Riccardo De Simoni di Marche Multiservizi, a Massimo Domenicucci, di Piattaforma solidale – progetto Arte Solidale e agli artisti.
È un «monito visibile, immediato a non gettare, a riciclare, a differenziare, a ripensare un nuovo modo di vivere il pianeta – aggiungono Morotti e Biancani -. È un elemento dedicato alla raccolta differenziata, accessibile anche alle persone con disabilità, che abbiamo posizionato in un luogo strategico, per favorire chi transita lungo la ciclabile o in riva al mare, a raccogliere la plastica che trova a terra e gettarla nelle “fauci” del Pesce MangiaPlastica. La bellezza di quest’opera sensibilizzerà i passanti grazie al rimando immediato all’inquinamento marino che la figura suggerisce».
Il Pesce MangiaPlastica – che, dopo l’estate, sarà spostato in un altro luogo – è stato ideato e realizzato da Gabriele Polverari e Sauro Tonucci artisti dell’associazione culturale ProArt, che hanno concretizzato l’idea lanciata da Domenicucci: «Esporre in un luogo significativo un simbolo di sostenibilità ambientale che potesse anche essere funzionale e accessibile».
«La figura, di forte impatto artistico – significativo, rappresenta la sofferenza dei nostri mari “Il Grido”, appunto – spiegano Polverari e Tonucci -. Un’espressione di dolore, una disperata richiesta di aiuto rivolta a coloro che possono cambiare le sorti del Pianeta. La plastica ha invaso e inquinato non solo i nostri mari ma anche gli altri ambienti, è presente persino nell’aria sotto forma di micro particelle, stiamo assistendo alla “plastificazione del Pianeta”, occorre agire».
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