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Apertura straordinaria della sinagoga di Pesaro in occasione del Giorno della Memoria

Sarà visitabile venerdì 27 gennaio dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 16.30

Sinagoga di Pesaro

Venerdì 27 gennaio si celebra la XXII edizione del Giorno della Memoria, ricorrenza istituita in Italia nel 2000 con la legge 211 in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti. Più precisamente, il 27 gennaio 1945 è la data in cui viene liberato Auschwitz, il campo di concentramento e sterminio costruito dai nazisti nella Polonia occupata, dove persero la vita oltre un milione di ebrei, tra cui molte migliaia di italiani.

A Pesaro protagonista di questa data è la sinagoga, un luogo davvero ‘speciale’ della cultura cittadina che viene aperto per l’occasione. L’apertura – orario: 10-13, 14.30-16.30 – è promossa dal Comune di Pesaro e dalla Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive/Pesaro Musei in collaborazione con la Delegazione di Pesaro e Urbino del FAI Fondo per l’Ambiente Italiano. Prevista anche una doppia visita guidata: alle 11 ‘Sono tracce di memoria’, e alle 15 un percorso che ripercorre le vicende della comunità ebraica locale. L’ingresso è gratuito.

Visitare la sinagoga il 27 gennaio rappresenta un’opportunità per riflettere su una storia la cui memoria va rinnovata di anno in anno soprattutto a vantaggio delle giovani generazioni, come ricorda spesso Liliana Segre, senatrice a vita e cittadina onoraria di Pesaro. Allo stesso tempo, questo edificio storico testimonia ancora oggi secoli di vita di un popolo che in epoca antica scelse Pesaro come sede, contribuendo a definirne l’identità culturale, civile ed economica. Al piano terra dell’edificio, è allestita la mostra “1938-1945 La persecuzione degli ebrei in Italia”, a cura della Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC; i materiali esposti – testi, foto, libri, giornali e documenti privati – ricostruiscono con impostazione scientifica le vicende subite dagli ebrei in un periodo ben preciso.

A Palazzo Mosca, durante l’orario di apertura dei Musei Civici (10-13, 15.30-18.30) è prevista la proiezione di due video sul tema della Shoah realizzati da Orecchio Acerbo Editore.

Venerdì 27 gennaio

SINAGOGA (via delle Scuole)

Apertura straordinaria 10-13, 14.30-16.30 e visite guidate

Ore 11:00 (durata 1 h circa) Sono tracce di memoria. A partire dai “Fogli Fossili” – tracce di memoria della Shoah incastonate nel selciato di piazza del Popolo – si percorrono le vie dell’antica giudecca pesarese per immergersi nella storia di una comunità tollerata, entrando dove un tempo si ergeva il perimetro del ghetto. Al suo interno si scoprirà la sinagoga, luogo di adunanza religiosa e cultura che ha saputo incrementare il prestigio di Pesaro rinascimentale.

Ore 15:00 (durata 1 h circa) La sinagoga offre l’opportunità di riflettere sul dramma dell’Olocausto attraverso la mostra permanente al pianterreno. Analizziamo la vicenda pesarese e le radici di una comunità sempre in bilico tra accettazione e intolleranza. La scoperta di questo luogo, custode di memorie antiche e lasciti di conoscenze celate, diviene strumento attualizzato capace di gettare un ponte tra culture apparentemente lontane, riducendone così le distanze.

Ingresso gratuito

PALAZZO MOSCA- MUSEI CIVICI, sala polivalente

10-13, 15.30-18.30 Proiezione di due video sul tema della Shoah realizzati da Orecchio Acerbo Editore. I video saranno visibili anche il 28 e il 29 gennaio

Breve scheda

L’unica sinagoga rimasta a Pesaro è stata a lungo ritenuta di rito spagnolo e si è creduto che fosse stata fondata da esuli semiti trasferitisi prima ad Ancona e, dopo le restrizioni del luglio 1555, a Pesaro, dove la comunità ebraica viveva un periodo di pace, protetta dai duchi Della Rovere. Da atti notarili rinvenuti di recente dallo studioso Dante Trebbi, invece, si è accertato che la sinagoga sefardita si trovava sì in via delle Scuole ma nel punto dove la strada segue un angolo retto e fu demolita nel 1957 perché inagibile dopo il terremoto del 1930; quella che sopravvive oggi è quindi l’italiana. L’informazione trova conferma anche dal Catasto Gregoriano in cui sono chiaramente indicate le due sinagoghe: “casa ad uso di Scuola Spagnola” e “Scuola Italiana con due botteghe in affitto”. Entrambe le sinagoghe si trovavano dunque nella stessa via che prende il nome di via delle Scuole. Costruita nel XVI secolo e trasformata nei secoli XVII e XVIII, la sinagoga italiana viene inserita nel tessuto urbano del ghetto senza segni di particolare distinzione per motivi di sicurezza. Nella facciata si aprono il portone d’ingresso degli uomini e accanto, più piccolo, quello delle donne. Al piano terra si trovano il forno per il pane azzimo da consumare a Pasqua, la vasca per i bagni di purificazione, il pozzo; in fondo al corridoio si trova la fontanella per il lavaggio delle mani prima di entrare nella sala delle Preghiere al primo piano. Qui Arca Santa (Aròn) e Pulpito (Tevàh) si contrappongono una di fronte all’altro al centro delle pareti più corte. La tevah è situata in una tribuna sopraelevata in cui si posizionavano l’officiante e i cantori del coro. Nelle pareti laterali del ballatoio, sono ancora visibili due pitture murali a tempera che raffigurano a destra il campo degli Ebrei ai piedi del Sinai, a sinistra Gerusalemme circondata dalle mura. I manufatti più pregevoli della sala sono stati rimossi e portati in sinagoghe ancora aperte al culto: l’arca santa a Livorno, il balconcino del pulpito ad Ancona, le grate del matroneo a Talpioth (Gerusalemme). Il soffitto è decorato a stucco con rosoni e serti di quercia, chiaro omaggio ai Della Rovere, signori di Pesaro cui gli ebrei dovevano decenni di benessere e tranquillità.

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