Avocatessa pesarese sfigurata, si chiede il rito immediato
Il sostituto procuratore Monica Garulli intenderebbe chiedere al gip, entro pochi giorni, il giudizio immediato nei confronti dell’avvocato pesarese L.V., che ha lesionato l’ex moglie L.A., con dell’acido. La sostanza nociva ha sfigurato il volto della donna che ancora, dopo varie operazione, non ha superato del tutto i traumi fisici e non ha risolti i danni alla vista, che presumibilmente saranno permanenti.
L’aggressore L.V., è in carcere dal 16 Aprile scorso, il quale oltre ad esser colpevole per averle ustionato il volto lo è inoltre per il tentato omicidio, tramite gas e stalking nei confronti della stessa.
Il pm ha tempo di procedere entro sei mesi dall’ordinanza di custodia cautelare che scade il 16 ottobre (con la sospensione dei termini feriali si arriva al 30 novembre). Se accolta, l’imputato può chiedere il giudizio abbreviato che gli permetterà di avere uno sconto di pena, in caso di condanna, pari ad un terzo partendo da un massimo di 18 anni.
Prima della richiesta del rito immediato (che permetterebbe di saltare il filtro dell’udienza preliminare andando subito a processo), occorre attendere per avere ulteriori prove, a carico sia del mandante del misfatto ossia l’avvocato L.V., e sia nei confronti dei due albanesi R. A. T. e A. P., considerati i sicari che hanno eseguito dietro pagamento l’agguato a L.A.
L’attesa servirà ad avere ulteriori accertamenti del Ris di Roma che dovrebbero rafforzare gli indizi di colpevolezza a carico sia di L.V., sia dei due albanesi complici, che si sono occupati di compiere nel concreto l’operazione illecita, dietro pagamento.
Nessuno degli indagati, che sono rinchiusi in carcere, ha ammesso in tutto o in parte ciò di cui sono accusati. L.V. era ricorso con l’avvocato Roberto Brunelli per due volte al tribunale del Riesame chiedendo l’annullamento delle due ordinanze di custodia cautelare ricevendo però in entrambi i casi delle delusioni. Il Riesame infatti ha ritenuto che fossero solidi gli elementi dell’accusa. Questo non serve a scalfire l’ipotesi sostenuta da L.V., che continua ad affermare la sua innocenza, adducendo anzi di essersi lasciato con la moglie in totale serenità e afferma di esser rimasto in buoni rapporti con lei.
I Periti della procura (Buscemi e Riccio), confermano i danni fisici della donna provocati dall’acido. Hanno affermato l’esistenza di uno sfregio o deformazione permanente del viso, oltre ad un indebolimento della vista e della masticazione.
Ora come ora alla donna non rimane che affrontare due battaglie parallele, una più dura dell’altra, quella giudiziaria e quella terapeutica. Per il momento sono stati chiesti sequestri di beni all’avvocato L.V., per un ammontare di 4 milioni di euro. Ne sono stati trovati poco più di 100mila.
di Michaela Mariselli
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