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Pesaro, il sindaco Ricci incalza il presidente Acquaroli sul tema della sanità

"C’è molta confusione: la sanità è peggiorata nel triennio e il nuovo ospedale deve essere un’eccellenza"

Francesco Acquaroli e Matteo Ricci

«Un progetto di prospettiva con un contenuto d’eccellenza per contrastare la mobilità passiva e una struttura modulare che possa essere ampliata in futuro. Il tutto realizzato in tempi celeri e con il coinvolgimento dell’Amministrazione». Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci incalza la Regione Marche sul nuovo ospedale di Muraglia, durante il Consiglio comunale monotematico sul tema della sanità alla presenza del presidente Francesco Acquaroli, degli assessori Baldelli e Saltamartini e della direttrice generale dell’Ast Pesaro e Urbino Nadia Storti. «Il sindaco tutela la salute dei cittadini, senza avere competenze sulla sanità. C’è tanta nebbia da diradare e occorre fare chiarezza in mezzo a tanta confusione per poter dare un ottimo servizio alla cittadinanza». E aggiunge, «la percezione è che negli ultimi anni la sanità sia peggiorata: le liste di attesa sono aumentate, così come la mobilità passiva. Nonostante siamo molto orgogliosi degli operatori che abbiamo, perchè di grandissima qualità».

Poi inizia: «Con il Covid tutte le forze politiche si sono rese conto di quanto sia importante il servizio sanitario pubblico e territoriale. La fotografia che faccio nell’autunno del 2023, però, è che alle parole non stanno corrispondendo i fatti. Abbiamo investito diverse risorse del PNRR per strutture sanitarie, ma non abbiamo i soldi per il personale per i medici e per il funzionamento. Questo sta accadendo in tutta Italia, ma anche nelle Marche».

Sull’edilizia sanitaria: «C’era un progetto che prevedeva di portare nell’Azienda Sanitaria Marche Nord (Pesaro e Fano) le eccellenze che mancavano, per ridurre la mobilità passiva. Per circa 15 anni abbiamo ragionato su come integrare i due sistemi sanitari, spiegando che la cosa avrebbe potuto funzionare grazie ad una struttura nuova, con almeno 600 posti letto. Questa strategia e il progetto sono state cancellate con l’arrivo della Giunta Acquaroli, decisione legittima dal punto di vista elettorale, e si è ripartiti da zero. Spero che i tempi che sono stati illustrati siano giusti, ma abbiamo perso un anno sul ragionamento del luogo (Case Bruciate e Muraglia ndr). Rivendico positivamente l’accordo fatto con Acquaroli perché abbiamo portato a casa un investimento di oltre 200milioni di euro per l’edilizia sanitaria del nord delle Marche. Il nostro interesse è che l’ospedale vada avanti velocemente e che sia una struttura modulare che possa essere ampliata in futuro, ma vogliamo che l’Amministrazione comunale venga coinvolta in un processo così complesso per evitare malintesi. So bene che quando si costruisce sul costruito uno dei primi problemi che si deve affrontare è quello dei trasferimenti, ma prima bisogna capire tempistiche e avere un progetto». Ancora: «Continueremo ad incalzare con l’obiettivo di fare, fare bene e prima possibile».

Poi il contenuto: «Che cosa ci volete fare dentro l’ospedale? Che eccellenze ci saranno? Come sarà organizzato se volgiamo fermare la mobilità passiva? E come si rapporterà con Fano, Urbino, Pergola?», continua Ricci rivolgendosi al presidente Acquaroli e all’assessore Saltamartini: «Discutiamone fateci capire come riorganizzare la sanità della provincia. Come attrarre eccellenze senza un’azienda sanitaria?». La percezione, secondo Ricci: «è che negli ultimi anni la sanità sia peggiorata: le liste di attesa sono aumentate, così come la mobilità passiva. Nonostante siamo molto orgogliosi degli operatori che abbiamo, perchè di grandissima qualità».

Nessuna provocazione dietro la convocazione del Consiglio monotematico sulla sanità, «Il nostro interesse è mettere in fila le cose da fare, ognuno per la sua competenza, per portare a casa il risultato migliore per il sistema sanitario del nostro territorio».

Infine sul problema della psichiatria: «Vi invito a parlare con il Questore, la maggior parte degli ultimi “atti” avvenuto in città sono legati a persone con problemi psichiatrici, non in carico al sistema sanitario. C’è una evidente crescita di questo problema, ma con le risorse che abbiamo non ce la facciamo». Situazione simile per i disturbi alimentari: «bisogna fare qualcosa in più».

Sul patrimonio: «Ragioniamo insieme – dice Ricci facendo l’esempio dell’operazione fatta per il San Benedetto -, anche rispetto all’attuale sede del San Salvatore, una volta che verrà realizzato il nuovo ospedale di Muraglia».

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