Annesdoor riguardo l’incontro con Renato Curcio
A proposito dell’incontro con Renato Curcio, ritengo assurdo che qualcuno cerchi di intimidire i giovani organizzatori del Csa Oltrefrontiera. Renato Curcio è un uomo libero, uno scrittore, un testimone dei cosiddetti "anni di piombo", ma anche della terribile condizione dei detenuti nelle carceri…
…e negli istituti psichiatrici, nei Cie e nelle comunità per "disadattati", della costante violazione dei diritti dei migranti e dei poveri, dell’arroganza delle Istituzioni nei confronti dei liberi pensatori, dei diversi, delle minoranze sgradite. Le Brigate Rosse usarono le armi contro esseri umani e uccisero e questo rende inaccettabile il messaggio che tramandano coloro che ne furono leader e ideologi.
Chi ha dedicato la propria vita alla nonviolenza, come me, ritiene Curcio un pessimo esempio e un maestro mediocre, nei confronti delle nuove generazioni. Viviamo però in un Paese che non ha ancora rinunciato alla democrazia, nonostante le libertà di individui e comunità siano sempre più limitate e le Istituzioni si comportino spesso come cellule di un "regime".
Democrazia significa rispetto della libertà, ivi compresa la libertà di un "cattivo maestro" di incontrare persone giovani che hanno scelto di ascoltare le sue idee e valutarle. Liberamente. Lo "sdegno" e la "disapprovazione" di politici e e autorità sono dunque accettabili solo se rimangono sentimenti interiori e non si propongano invece di ostacolare la libertà dell’evento.
Personalmente, ho deciso di non partecipare al meeting, perché ritengo i scarso interesse i libri e le idee di Curcio, nonostante le sue denunce affrontino emergenze e abusi istituzionali di grave entità e reali. Non incontrerò Curcio, il 17 gennaio, a meno che non si verifichino pressioni e azioni intimidatorie da parte delle Istituzioni e delle autorità locali nei confronti del collettivo Oltrefrontiera o dello stesso "ex terrorista", nel qual caso mi recherò sul luogo dell’evento per difendere – con le armi in cui credo: ragione, dialogo e nonviolenza – a fianco dai giovani compagni i loro diritti. D’altra parte, non sono migliori di Curcio i poliziotti che picchiano i migranti e i senzatetto, impuniti grazie alla "copertura" dai loro superiori.
Né i giornalisti che seminano odio razziale, discriminazione per i poveri, intolleranza per i diversi. Non sono migliori di Curcio le autorità che tradiscono il loro dovere di servire la Costituzione e lasciano le minoranze più vulnerabili nell’abbandono, nella miseria, nell’emarginazione. Sorridono impettiti e si autoproclamano "brave persone" ma il loro "piombo" virtuale uccide come e più del piombo delle BR. Non sono migliori di Curcio i direttori e gli "sgherri" che nelle carceri, nei Cie, nelle case di accoglienza, negli Istituti psichiatrici violano la dignità e i diritti di esseri umani cui già è negata la libertà, rendendo le loro vite un inferno. Mi auguro che l’incontro si svolga in un clima sereno.
E’ un avvenimento importante, per i giovani di Pesaro, che si troveranno a tu per tu con un protagonista di pagine recenti della Storia contemporanea. E’ fondamentale che il clima di confronto e scoperta, alla base di ogni esperienza conoscitiva, sia rispettato da tutti o il senso dell’incontro sarà irrimediabilmente distorto e trasformerà quello che è solo un uomo in un mostro. O, peggio ancora, in un mito.
Da Roberto Malini
roberto.malini@gmail.com
www.annesdoor.com
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