Oltre 300 fedeli hanno pregato per la pace nella Cattedrale di Fano
«Alcune chiese che ho conosciuto, hanno trovato nella Parola un Dio che, nella povertà, non fa mancare nulla ai suoi figli». Queste le parole di padre Ottavio Raimondo,(foto), missionario comboniano ed ex direttore della EMI. Una testimonianza, la sua, che ha accompagnato la veglia di preghiera per la Pace dello scorso 10 Gennaio.
Ad accoglierlo, una Cattedrale gremita con più di circa trecento persone che, guidata dal Vescovo Mons. Armando Trasarti, ha meditato anche sul messaggio di Benedetto XVI per la giornata mondiale della Pace, da cui ha tratto molteplici ed interessanti spunti, come quello di “combattere la povertà per costruire la pace”.
Scottanti le parole di padre Raimondo nel dire che «emarginare adesso corrisponde ad emarginare domani», invitando ad orientare qualsiasi scelta secondo le linee guida della Parola, per cercare di divenire santi. «La nostra Chiesa non dovrebbe chiedersi “perché ci perseguitano”, ma “perché ci perseguitano così poco”. Se non siamo perseguitati, vuol dire che noi non stiamo cambiando le cose e che, quindi, ci va bene che alcuni aspetti del mondo vadano così».
Sono seguite, poi, le testimonianze di due volontari attivi presso la Caritas diocesana.
Il Vescovo ha poi parlato della missione Ngaremara e la preziosità della missione di Fano l’unica che nelle Marche ha una realtà africana di preti fidei donum. «A loro dobbiamo essere grati – ha detto il Vescovo parlando di don Luciano e don Salvatore – perché loro ci fanno sentire il disturbo dell’essere troppo ricchi. Dobbiamo uscire da questa chiesa un po’ disturbati. Le nostre celebrazioni devono disturbarci, ovvero, provocati dal Signore verso i fratelli».
Il Vescovo ha parlato del fenomeno degli adolescenti e del bullismo. «Il bullo chi è? È una persona meno amata, umiliata, sfortunata. Che cosa c’è dietro di lui? Dietro a derive sessuali quanta violenza c’è stata nell’infanzia, che è un furto della dignità della persona. La pace, pertanto, anche nelle piccole cose nasce dalla giustizia».
Una sorta di “provocazione dal Signore verso i fratelli”, l’ha definita il Vescovo, che ha senz’altro posto un seme nel cuore di ognuno dei presenti, tra cui la rappresentanza di diverse associazioni e degli uffici pastorali diocesani che si sono occupati dell’organizzazione dell’evento.
«Solo dalla contemplazione nasce la missione – ha concluso il suo intervento padre Raimondo – e sempre solo dalla contemplazione nasce un mondo nuovo».
Da Don Giacomo Ruggeri
Diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola
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