Truffa da migliaia di euro ai danni di un 60enne di Fano, due gli arresti
In manette due ventenni: hanno chiesto 45mila euro alla vittima impersonando un avvocato e un maresciallo dei Carabinieri

Nel corso degli ultimi giorni, un 60enne fanese è rimasto vittima di una truffa da migliaia di euro, messa a segno da due giovani privi di scrupoli.
La vicenda ha avuto inizio sabato 18 gennaio, quando l’uomo ha ricevuto una telefonata da parte di un sedicente maresciallo dei Carabinieri: quest’ultimo gli ha comunicato che suo figlio aveva provocato un incidente stradale, chiedendogli la somma di 45.000 euro per evitare il carcere al giovane.
Non potendo accontentare tali richieste economiche, il 60enne ha tuttavia messo a disposizione la propria automobile, il suo bancomat e un orologio, perfezionando l’accordo con un secondo individuo, che si è qualificato come avvocato. Un ragazzo, apparentemente figlio del suddetto professionista, si è presentato poco dopo per ritirare quanto promesso.
Inizialmente, i malviventi hanno attinto la somma di 1.000 euro utilizzando il bancomat. Poi, per un paio di giorni i truffatori hanno telefonato continuamente al 60enne, effettuando oltre 40 chiamate con l’intento di impedirgli di mettersi in contatto con il figlio o con le forze dell’ordine. Non paghi di quanto già ottenuto, nella mattinata di lunedì 20 gennaio gli hanno poi intimato di andare a ritirare in banca un’ulteriore somma di denaro.
A quel punto, fortunatamente, un dipendente dell’istituto di credito si è reso conto della truffa in atto, allertando le forze dell’ordine quando il 60enne ha chiesto di ritirare 3.500 euro in contanti dal proprio conto. Gli agenti della Polizia di Stato si sono quindi precipitati presso l’abitazione dell’uomo, trovandola a soqquadro: approfittando dell’assenza della vittima, infatti, i malviventi gli erano entrati in casa, impossessandosi di televisore, gioielli e oggetti preziosi.
Grazie all’impianto di videosorveglianza, i poliziotti sono stati in grado di individuare i responsabili in zona Rosciano. Una volta intercettati, i due hanno dato inizio a una fuga che si è conclusa in via Roma, dove sono stati bloccati dopo una breve colluttazione. Si tratta di due ventenni campani, già noti alle forze dell’ordine per precedenti simili: entrambi sono finiti in manette per furto aggravato, utilizzo indebito di strumenti di pagamento e resistenza a pubblico ufficiale. L’automobile del 60enne è stata rintracciata ad Acerra, nel Napoletano.
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