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Pesaro, centinaia di studenti all’incontro con un attivista per la pace

L'assessora Murgia: "Portare a scuola questa testimonianza significa offrire alle nuove generazioni delle conoscenze autentiche"

Studenti a Pesaro per l'incontro con un attivista per la pace

Centinaia gli studenti e le studentesse delle classi terze, quarte e quinte dei licei e istituti Mamiani, Marconi, Benelli, Bramante-Genga e Mengaroni di Pesaro, si sono ritrovate ieri mattina nel cortile del Campus di via Nanterre per l’incontro con un attivista israeliano per la difesa dei diritti umani e per la resistenza contro l’occupazione dei Territori Palestinesi.

La mattinata è stata organizzata dal Comune di Pesaro – Assessorato alle Politiche educative in collaborazione con la Rete #Responsabilità delle scuole superiori di Pesaro e Urbino, «per portare la testimonianza di pace del militante agli studenti e studentesse della nostra città – spiega l’assessora Camilla Murgia -. Questa persona, fa parte di un’associazione non violenta, composta da israeliani e palestinesi (e per tutelare la sua attività e impegno rimane anonima); una realtà unica, composta da cittadini che, insieme, dialogando, si impegnano da anni in modo non violento per difendere i diritti fondamentali della popolazione palestinese nei territori occupati. Portare a scuola questa testimonianza significa offrire alle nuove generazioni delle conoscenze autentiche, dar loro l’opportunità di ascoltare direttamente una voce che lavora sul campo per la pace, la giustizia e la convivenza».

«Come Amministrazione comunale – continua Murgia – siamo profondamente convinti che la scuola debba essere il luogo del dialogo, del confronto e dell’educazione alla cittadinanza globale. Per questo motivo abbiamo promosso l’incontro “Restiamo Umani”; l’ultimo -in ordine di tempo- dei tanti progetti elaborati per e con le scuole, per costruire il pensiero critico e libero dei e delle giovani; è l’unico strumento per garantire una società in grado di dialogare e crescere nei valori della Pace e della democrazia».

E questo assume particolare rilevanza, sottolinea Murgia, «alla luce delle recenti dichiarazioni della Ministra Roccella, che ha definito “gite” i viaggi di istruzione ad Auschwitz accusandoli di essere strumenti per “incentivare l’antifascismo”. Un intervento che delegittima l’azione educativa della scuola, impegnata ad approfondire i fatti della Shoah e su cui riteniamo necessario intervenire come Amministrazione comunale. Citando le parole della nostra cittadina onoraria e senatrice a vita Liliana Segre, “la formazione dei nostri figli e nipoti deve partire dalla conoscenza della storia. La memoria della verità storica fa male solo a chi conserva scheletri negli armadi”. Una posizione che è perfettamente coerente con la storia cittadina di studio e approfondimento».

«È urgente ribadire l’importanza di percorsi formativi e della scuola come luogo di crescita e creazione dello spirito critico – incalza – e soprattutto del dare agli studenti strumenti di lettura e di analisi indispensabili per comprendere meglio i fatti dell’attualità. Da oltre 20 anni Pesaro ha promosso viaggi-studio agli ex campi di concentramento nazisti; è stata la prima città a organizzare nel 2001 momenti di incontro e confronto con la senatrice Segre, ospitando negli anni esperti, testimoni, artisti e storici. Ha affrontato con la serietà e consapevolezza propria di chi ha un ruolo educativo la tematica della Shoah e della Memoria. Da più di 10 anni le scuole sono protagoniste attive del 27 gennaio, lavorando in rete tra Istituti e collaborando con gli enti e le Istituzioni».

«Lo studio della storia dei crimini nazi-fascisti rappresenta da sempre l’occasione di riflessione sul male e sul valore della responsabilità individuale nel presente. Anche questo anno il Tavolo della Memoria si è attivato per iniziare a programmare e pensare il prossimo 27 gennaio, e affrontare il tempo presente. Gli obiettivi sono sempre gli stessi: approfondire i temi e i fatti storici per dare una chiave di lettura sull’attualità. Dare ai giovani quegli strumenti critici per guardare, riconoscere e distinguere i fatti che accadono oggi senza cadere nel qualunquismo delle opinioni, per capire il passato riconoscendo gli errori, anche quelli fatti dal proprio Paese» conclude Murgia.

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