PesarourbinoNotizie.it
Versione ottimizzata per la stampa

Pesaro provincia “artigiana”: i lavoratori sono i più penalizzati

Le Marche sono considerate la regione più artigiana d’Italia. Solo nella provincia di Pesaro Urbino le aziende artigiane sono 4700 e impiegano una media di 3,5 lavoratori, per un totale di circa 20.000 addetti.


La grave crisi economica finanziaria che sta investendo anche la nostra provincia” spiega Loredana Longhin, segretaria confederale Cgil “per i dipendenti delle imprese artigiane presenta molteplici e complesse problematiche da affrontare. In primis vivono un forte problema salariale, più sentito che in altri comparti in quanto il gap sulla retribuzione è ancora elevato rispetto all’industria (circa 150 euro in meno) e in una fase come questa di estrema difficoltà a reggere il carovita, questo differenziale si fa sentire in modo più pesante. Questo settore – continua – come molti sanno, è più debole rispetto all’industria.

Il problema vero, aldilà della minore retribuzione che si può supplire con degli “una tantum”, prosegue è la mancanza di efficaci ammortizzatori sociali  in caso di sospensione dal lavoro o perdita dello stesso.

Mentre nel settore dell’industria, in caso di crisi aziendale si può ricorrere alla cassa integrazione ordinaria o straordinaria, per i lavoratori artigiani questa possibilità non è ammessa e pertanto possono percepire solo l’indennità di disoccupazione”.

“Il riconoscimento della cassa integrazione in deroga” aggiunge Giuseppe Lograno delegato di bacino della CGIL “introdotta da un’intesa tra organizzazioni sindacali, Regione e ministero del Lavoro già nel 2005 e riconfermata negli anni, ha costituito una tappa decisamente significativa nel percorso per l’estensione dei diritti nei settori della piccola impresa, perché, pur se ancora insufficiente a garantire nel medio-lungo periodo un adeguato sostegno al reddito nei momenti di difficoltà, permetteva ai lavoratori artigiani, nel caso in cui fossero stati lasciati a casa, di percepire un indennizzo uguale ai lavoratori dell’industria”. Tutto questo, però, è stato possibile fino alla fine del 2008.

“Il decreto anticrisi convertito in legge mercoledì 28 gennaio 2009, di fatto blocca tutti i ragionamenti e i progetti messi in campo a livello regionale a tutela di questi lavoratori, perché per definire il nuovo meccanismo degli ammortizzatori in deroga sarà necessario attendere i decreti attuativi che non saranno pronti prima della fine di marzo. Questi lavoratori dopo aver fruito dell’indennità di disoccupazione ‘per sospensione’, resteranno senza un indennizzo fino a quella data o, peggio saranno licenziati”.

“E’ anche per questi motivi che consideriamo il decreto anticrisi”, conclude Loredana Longhin, “insufficiente e qui risiedono le ragioni dello sciopero del 12 dicembre scorso: non è in questo modo che si danno  risposte adeguate all’insieme del mondo del lavoro, né tantomeno risposte concrete ai lavoratori delle piccole aziende”. 

Dalla Regione Marche

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Martedì 27 gennaio, 2009 
alle ore 19:27
Come ti senti dopo aver letto questo articolo?
Arrabbiato
In disaccordo
Indifferente
Felice
D'accordo

Commenti
Ancora nessun commento. Diventa il primo!
ATTENZIONE!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Pesaro Urbino Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password

Già registrato?
... oppure Registrati!