L’Italia affronterà la crisi meglio di altri Paesi
“Vogliamo conoscere il punto di vista di Confindustria sull’attuale crisi economica che attanaglia i mercati mondiali” ha detto Andrea Ugolini presentando Luca Paolazzi, direttore del Centro Studi di Confindustria, che è intervenuto ad un incontro con una folta platea di imprenditori pesaresi.
Paolazzi ha iniziato facendo un excursus sull’inizio della crisi: “Dopo il 15 settembre, giorno in cui la Lehman Brothers ha dichiarato fallimento, il sistema finanziario di tutto il mondo ha subito pesanti ripercussioni. La bancarotta della banca americana di affari ha mandato a picco le borse e ora ci troviamo di fronte ad una delle crisi più severe e complesse dei nostri tempi, che ha provocato disoccupazione e attivazione diffusa degli ammortizzatori sociali.”
“Le economie mondiali sono sommerse in un clima di sfiducia, che ha raggiunto i minimi storici sia negli Stati Uniti che in Europa e che ha comportato un cambiamento drastico delle aspettative di tutti”, ha spiegato Paolazzi.
“Si riducono fortemente gli ordini. Il settore che ne soffre di più è quello manifatturiero, ma la caduta investe anche il settore immobiliare, mentre tiene quello dei servizi. L’export, che ha sostenuto in questi anni l’economia italiana, è in recessione. La situazione economica subirà un rallentamento ancora fino alla metà del 2009 e sarà stazionaria nella seconda metà dell’anno, mentre la ripresa è prevista per il 2010”.
“Ma fino da ora – ha aggiunto Paolazzi – è opportuno sottolineare che esistono potenti forze favorevoli alla ripresa: l’inflazione italiana è in discesa verso l’1%, l’energia e anche le materie prime costano meno, scendono i tassi ufficiali di sconto, l’euro è meno forte sui mercati mondiali. E la Cina, il colosso emergente dell’economia, non ha svalutato loyuan, benché le sue esportazioni all’estero ne risentano”.
“Nonostante tutto – ha concluso – l’Italia, avendo un sistema bancario governato da regole ferree, terrà meglio degli altri paesi. Il Pil oscillerà tra -0,5% e -2,7% contro -0,5% e – 4% del Giappone, -0,7% e – 3,7% della Germania e -0,5% e – 2,8% degli Stati Uniti”.
Ed infine una rassicurazione, che è anche una certezza: “E’ necessario ristabilire un clima di fiducia nella gente, perché dal tunnel attuale si uscirà”, e la strategia da adottare: “Per ottenere un’inversione di tendenza occorre innanzitutto che si stabilizzi il mercato azionario, che, con le oscillazioni da cardiopalma che sta subendo, tiene lontano i risparmiatori. E poi una politica che favorisca la crescita della domanda interna, puntando sull’ampliamento degli ammortizzatori sociali da destinare ai lavoratori che subiscono licenziamenti o riduzioni di orario di lavoro”.
DaConfindustria Pesaro Urbino
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