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La primavera di Pesaro ospiterà Marche Food Festival &…wine

Ugo CalzoniIl 16 giugno a Pesarosi sono spenti i riflettori sulla prima edizione di Marche Food Festival che ha avuto circa 7.000 visitatori, una ventina di buyer internazionali e numerose delegazioni provenienti da tutta Europa.
L’Amministratore Unico di Fiere di Pesaro, Ugo Calzoni, parla già delle novità della seconda edizione.

Quali sono stati i punti di forza e quelli di debolezza della manifestazione?

Intanto abbiamo capito che è azzeccato il mix tra professionisti della produzione, della distribuzione, della ristorazione e il pubblico di amanti della buona tavola. Ciò significa che riproporremo la formula che vede convivere promozione commerciale e animazione. Di contro dovremo spostare la manifestazione nel periodo primaverile senza ovviamente sovrapporci ad altre grandi manifestazioni nazionali, migliorare l’organizzazione convegnistica e aumentare il coinvolgimento professionale con un maggior numero di lezioni di cucina, degustazioni e percorsi mirati. Credo che sarà anche opportuno creare uno spazio dedicato per i prodotti di nicchia come il tartufo, certi oli e alcune produzioni di formaggi”.

Perché pensate di far cadere la manifestazione nel periodo primaverile?

L’estate nelle Marche è una stagione in cui l’agricoltura e la ristorazione sono impegnate più che in altri momenti dell’anno e questo, in qualche modo può penalizzarci, poiché non tutti sono disposti a chiudere le proprie attività per essere presenti in fiera. D’altra d’estate portare il pubblico in fiera è più difficile. Inoltre questa prima edizione di Marche Food Festival si è svolta in concomitanza con il Tutto Food di Milano, coincidenza da evitare”.
 

Pensa di aumentare gli sforzi e gli investimenti verso la categoria professionale di buyer, importatori e ristoratori nelle prossime edizioni?

Senza dubbio. Fin dall’inizio di questa manifestazione abbiamo concentrato le nostre forze perché non fosse soltanto un salone del cibo, ma si configurasse come un’opportunità professionale per il mercato del food marchigiano. Ci siamo riusciti e continueremo ad insistere su questa strada cercando di coinvolgere maggiormente tutti gli attori che a livello nazionale possono fare la differenza. Gli importatori presenti quest’anno in fiera nei quattro giorni di Marche Food Festival sono stati una ventina, provenienti da Svizzera, Germania, Austria e Slovenia e tutti appartenenti ad aziende medio grandi”.

Pensate che cambierete qualche cosa della formula, ad esempio l’ingresso a pagamento o l’allestimento interno degli spazi?

Cambieremo il nome della manifestazione che diventerà “Marche Food Festival & Wine”, ristudieremo il marchio e, con uno sforzo maggiore, cercheremo di ottenere più metri quadrati di esposizione. Altre novità sulla quali vorremmo lavorare saranno le alleanze con grandi eventi marchigiani, penso ad esempio al festival del tartufo di Acqualagna, a quello del Brodetto di Fano e a Tipicità, il festival del food marchigiano che si svolge a Fermo, e con altre regioni d’Italia quali, in particolare, la Sicilia, la Sardegna e la Puglia. Per quanto riguarda l’allestimento interno cercheremo di mantenerlo sobrio e pulito come quello di quest’anno, ma organizzeremo gli spazi in modo tale che si possano creare isole merceologiche di qualità. Non abbiamo, invece, intenzione di modificare la formula a pagamento considerato il fatto che delle quasi 7.000 presenze la maggior parte è entrata in fiera a prezzo pieno, senza usufruire degli sconti”.

Di Luca Ceccacci

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Giovedì 18 giugno, 2009 
alle ore 12:02
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