Urbino: iniziata l’esperienza “Studio Lavoro 2009”
Oltre 160 alunni delle scuole medie superiori stanno svolgendo in varie aziende del territorio comunale l’esperienza “Studio-Lavoro 2009” l’iniziativa più che mai consolidata che offre l’opportunità di occupare una parte della vacanza con qualcosa di interessante e utile per il proprio futuro.
L’esperienza “Studio-Lavoro” è stata lanciata proprio dal Comune di Urbino a metà degli anni ’80, poi condivisa da altre amministrazioni, e ha sempre avuto un impatto molto positivo sia per i ragazzi che partecipano che per le loro famiglie e anche fra gli operatori commerciali, artigianali, turistici che danno la loro disponibilità.
Anni addietro potevano partecipare al progetto “Studio-Lavoro” alunni che avevano compiuto i 14 anni di età. In seguito si è passati all’età minima di 15 anni, e adesso siamo arrivati al punto che fino a 16 anni nessun giovane può entrare in ambienti di lavoro. Questa legge, pensata per tutelare i minori, si è rivelata purtroppo penalizzante proprio per questo genere di progetti e molti giovani, che oggi si sentono “grandi” molto prima di quanto non avvenissa venti anni fa, sono rimasti delusi. Nonostante questi mutamenti, con l’unico vantaggio che l’esperienza “Studio-Lavoro” può coinvolgere anche gli studenti maggiorenni, il Comune di Urbino ha mantenuto la sua linea intensificando la collaborazione con gli Istituti scolastici e trovando ancora una volta risposte positive dalle aziende.
Ecco che allora molti alunni già al momento di riportare alla segreteria delle scuole la loro adesione, trovano già possibili soluzioni di lavoro in ambienti il più attinenti possibile all’indirizzo di studio. Poi arriva la laboriosa fase degli abbinamenti tra alunni e aziende, con il determinante lavoro svolto dall’Ufficio commercio del Comune che dimostra sempre professionalità nell’adeguarsi ai cambiamenti normativi e nell’ascoltare le esigenze di ragazzi e aziende.
Ogni alunno che entra nel contesto di una azienda pur per un periodo limitato di 25 giorni pari a 100 ore in totale, ha l’opportunità di imparare qualcosa, di abituarsi al rispetto di un orario (devono firmare una scheda giornaliera da riconsegnare poi controfirmata dal titolare della Azienda) e quindi rendersi conto di ciò che ruota attorno a lui. L’abbinamento fra i giovani e l’attività lavorativa è fatta con attenzione. Ad esempio, gli alunni del Liceo Linguistico sono indirizzati preferenzialmente presso le strutture turistiche; quelli dell’Istituto d’Arte nelle poche ma specializzate botteghe; altri in uffici pubblici e così via. Al di là di tutto, comunque, per i ragazzi e le ragazze coinvolte è importante capire le dinamiche del lavoro, gli aspetti amministrativi, le particolarità dell’impegno quotidiano.
L’esperienza “Studio-Lavoro” ha un senso, ha un significato ed è una scelta importanteche i Comuni possono fare, nella consapevolezza poi che le aziende, se sensibilizzate al punto giusto, possono contribuire in modo concreto anche per dare ai ragazzi quell’assegno di studio che non è molto, ma rappresenta pur sempre una “paghetta” che ogni giovane si è costruito da solo, mettendo in mostra le proprie capacità lavorative, spesso per la prima volta in un ambiente esterno alla scuola e alle famiglie.
Dal Comune di Urbino
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