Pesaro: per Arpam e Asur tutto regolare nell’acqua della Scuola Rodari
Secondo gli esami eseguiti non si riscontrano problemi per i bambini

In riferimento alle notizie apparse sui mezzi di stampa locali sul problema acqua alla scuola primaria “G. Rodari” si comunica che non vi è, appunto, nessun problema in tal senso.
Il progetto “Acqua di rete: per un consumo responsabile e sostenibile” ha avuto inizio nella primavera del 2011 e fa parte dei numerosi progetti sull’ecosostenibilità dell’Istituto Pirandello; in particolare quel progetto – attraverso un impianto purificatore a microfiltrazione per il cloro e i suoi derivati con in più lampade UV per eliminare gli eventuali residui batterici presenti – ha lo scopo di eliminare l’uso dell’acqua nelle bottiglie di plastica e incentivare l’uso dell’acqua potabile del nostro acquedotto.
I tecnici ARPAM asseriscono che le analisi effettuate nei giorni 18-19 e 20 giugno u.s., a seguito della richiesta di un genitore, hanno indicato che nell’acqua prelevata dopo 20 giorni di chiusura della scuola, pur avendola fatta scorrere, si sono rilevate concentrazioni di nitriti superiori ai limiti di legge mentre nel successivo prelievo del 20 giugno i nitriti erano nella norma. Ciò conferma la necessità, cosa che la scuola ha sempre fatto, di cambiare il filtro dell’impianto di trattamento dell’acqua dopo ogni periodo prolungato di chiusura della scuola. Si ribadisce comunque che l’acqua dell’acquedotto comunale è costantemente controllata ed è a norma di legge.
Si tenga, inoltre, presente che Marche Multiservizi ha svolto due controlli sull’acqua erogata dall’apparecchio in questione e l’ultimo è datato 22/01/2014 dal quale risulta che “l’esito dell’esame è conforme a quanto previsto dall’allegato 1 al D.Lgs n. 31/01 (caratteristiche di qualità dell’acqua destinata al consumo umano)”.
L’ASUR, da parte sua ritiene che, considerato il tempo di esposizione intermittente e breve (nei mesi successivi alle manutenzioni effettuate a settembre e marzo il problema con molta probabilità non esisteva) e la quantità di acqua assunta a scuola (che non è ovviamente la quantità di acqua bevuta nell’intera giornata), l’esposizione sia da considerare così bassa da non influire sulla salute dei bambini.
Per ulteriore precisazione si dichiara che la Dirigente Scolastica non si è mai permessa di indurre il tecnico e titolare dell’impianto purificatore a cambiare il filtro, conoscendo bene quanto sia importante la correttezza istituzionale che lega gli Enti nelle varie forme di collaborazione.
L’opportunità o meno di continuare il progetto sarà valutata dai docenti e da tutti i componenti gli organi collegiali della scuola, previo ascolto e confronto con i genitori e gli esperti del settore.
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