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Dai dati della Cna: é Pesaro e Urbino la Provincia più in difficoltà per la crisi

Secondo gli indicatori va peggio che nel resto delle province della regione. Numeri in rosso per ordinativi, esportazioni e accesso al credito

Un'immagine della conferenza della CNAContinuano a chiudere imprese, le esportazioni crollano, diminuiscono ordinativi e posti di lavoro, aumentano le sofferenze delle imprese nei confronti del sistema bancario, cresce il ricorso alla cassa integrazione, cala la fiducia degli imprenditori nel futuro. Il quadro economico in provincia di Pesaro e Urbino relativo al secondo semestre 2009, considerato ormai da tutti gli analisti come l’anno più buio degli ultimi decenni, risulta caratterizzato da una forte negatività.

Le previsioni che la CNA di Pesaro e Urbino aveva ipotizzato già qualche mese fa si stanno purtroppo realizzando anche sulla scorta dei dati, non ancora definitivi, relativi al secondo semestre dell’anno e presentati stamane nel corso della conferenza stampa di fine anno dell’associazione. Si diceva del mese di dicembre come punto più basso della crisi, dove solitamente si sommano le chiusure delle attività all’Albo delle imprese. Una sommatoria che spesso accomuna cessazioni naturali di attività, variazioni, e aziende che invece, a causa del perdurare della crisi,  chiudono per difficoltà.

Quest’anno, dopo anni di continua crescita, il saldo tra mortalità e nascita di imprese è negativo, seppure in ragione di 78 imprese e comunque si delinea già ora come uno dei peggiori a livello regionale perché le cessazioni, per la prima volta, superano le iscrizioni. E non pare che questo inarrestabile trend negativo sia destinato a cambiare rotta, almeno nei primissimi mesi dell’anno. Del resto gli ordinativi continuano a stagnare se non addirittura a crollare compresi in una forbice che oscilla tra un 20 fino ad arrivare a punte del  50-60% in meno.

Isettori della provincia più in difficoltà risultano essere quelli della meccanica, della nautica, dei mobili e arredamento, del tessile-abbigliamento, delle costruzioni e dei trasporti. Unico segnale in controtendenza è dato dal settore alimentare e da quello turistico. Dati che del resto vengono confermati anche dalle esportazioni.

In provincia di Pesaro e Urbino, infatti la diminuzione delle esportazioni è ancora più marcata del dato regionale. Rispetto al 2008, nei primi tre trimestri del 2009 le esportazioni dei mobili sono calate del 32,8% e del 32,6% quelle dei prodotti in legno. Giù anche il dato relativo alla nautica (la seconda per importanza nelle esportazioni dopo i mobili) con un 13,7% in meno.
Sorprendentemente negativo il dato sulla meccanica e sulle macchine per la formatura di metalli e altre macchine utensili (la terza voce per importanza tra le esportazioni pesaresi) con un pesantissimo -61,7%. Calano oltre la media anche le esportazioni di altre macchine di impiego generale (-32,8%) ed in generale tutta la manifattura pesarese. In affanno anche il settore del costruzioni dell’edilizia e dell’impiantistica che aspetta segnali di ripresa con l’attuazione del piano casa e con forti investimenti nel settore dell’energia verde.

dallaCNA di Pesaro

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Martedì 29 dicembre, 2009 
alle ore 19:51
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