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Pesaro: Il 2015 secondo Ricci, “Crediamo di più nelle nostre potenzialità”

Il sindaco a tutto campo: riforme, progetti e obiettivi

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Dall’Unione dei Comunicon cui, da gennaio, diventeremo la prima realtà delle Marche” alla Fondazione Pesaro Cultura “che innova nelle forme gestionali dei contenitori“, passando per vecchio palas vintage (“il sogno è farci l’edizione 2016 del Rof“), porto, sanità, nuovi assetti istituzionali. Nella conferenza stampa di fine anno ai Musei Civici (“la location non è casuale“), Matteo Ricci, affiancato da Enzo Belloni e Rito Briglia, parla di tutto.

‘Andare veloci’. “Il 2014? Un anno di vittorie. Abbiamo stravinto le primarie e le elezioni, non era facile. Alla vigilia c’era chi preconizzava scenari apocalittici per il centrosinistra a Pesaro. Ma dopo quel 61 per cento, ovviamente, sono cresciute anche le responsabilità. Anche per questo abbiamo voluto fare della velocità il tratto caratterizzante della legislatura. Non è una mia smania, è un’esigenza della città. Non c’è tempo da perdere. Pesaro ce la farà se sarà ambiziosa: inutile essere rinunciatari“.

Partenza. “Nei primi sei mesi abbiamo messo parecchia carne al fuoco. Quasi tutti i capitoli del programma di governo sono partiti. I risultati? Il bilancio a fine legislatura. Ma intanto i pesaresi stanno percependo la volontà: giunta e maggioranza sono compatte, siamo coesi. Il 2015 dovrà essere l’anno dello sviluppo e della progressiva realizzazione dei progetti“. Riavvolge il filo e ripercorre il cambio di passo sulla vivacità (“centro, giovani, musica, cultura: la direzione è chiara. Una città è più sicura se è più vivace. Proseguiremo“), insieme alla strategia per la ripartenza (“siamo tra le poche realtà dove le nuove attività non pagano per tre anni le tasse comunali. Il Comune non può essere un ostacolo, deve dare una mano“). Poi l’inciso sulla “semplificazione e razionalizzazione: le nomine nella partecipate hanno visto per la prima volta un calo notevole di costi dei cda. E più opportunità per i giovani“. Soprattutto, c’è “l’ambizione di dare visibilità alla città, che ha tutte le potenzialità per uscire dalle difficoltà. Voglio creare un clima positivo, dove ogni pesarese possa dare il meglio di sé. Anche uscendo dal provincialismo. Pesaro nazionale? Non è un’ambizione del sindaco. O diventa ambizione della città, oppure non serve a niente“.

Anno di riforme. “Il 2015? Sarà l’anno delle riforme. A gennaio costituiremo l’Unione dei Comuni. Tra un mese saremo la prima realtà delle Marche, stiamo definendo lo statuto con Gabicce, Gradara e Mombaroccio. E spero che presto entrino anche altri Comuni, a partire da quelli della Valle del Foglia. Ma già così avremo 110mila abitanti“. Ancora: “Ci sarà la riorganizzazione delle partecipate, altro obiettivo strategico del programma. Oltre a Mms e Ami, avremo un’unica società per il resto dei servizi. Oggi ne abbiamo 10, scenderanno a tre. Significa semplificazione nei rapporti con il Comune e nella costruzione delle procedure“. Non solo: “Con Fondazione Pesaro Cultura nel 2015 mettiamo insieme i contenitori culturali della città in un’unica gestione. Un modello differente, dove la cultura può diventare, a tutti gli effetti, volano economico. In più, tra gennaio e febbraio presenteremo il progetto di arredo del centro storico e quello per il nuovo viale Trieste. Così daremo struttura fisica concreta alla strategia turistica. Vogliamo lasciare un segno forte sul centro e sul mare, nonostante le difficoltà economiche. Noi facciamo la nostra parte“.

Progetti. “Confidiamo che nel mese di gennaio Autostrade ci presenti i progetti definitivi per le opere: parliamo di infrastrutture per 60 milioni di euro. Dovrà essere l’anno della fine delle procedure, per partire con i lavori nel 2016“. Sul porto: “Abbiamo sbloccato 5 milioni. Il dragaggio della darsena procede. Nella prossima primavera raddoppieremo i posti barca. Il porto sarà più bello e funzionale“. Vecchio palas vintage: “Contiamo di partire con i lavori nel 2015. Il mio sogno è fare lì l’edizione 2016 del Rof“. Restyling stadio Benelli: “Il progetto preliminare è pronto, corrisponde a quello che ci aveva chiesto la società. Nelle prime settimane dell’anno lo illustreremo. Il meccanismo è a step: in alcuni casi prevede la vendita di aree a vantaggio della ristrutturazione dello stadio. In altri casi interverremo con risorse nostre“. Annuncia giunte itineranti nei quartieri, “per fare il punto con i nuovi consiglieri appena eletti“. E aggiunge: “I rapporti con il governo sono costanti. Non è garanzia di risoluzioni di problemi, ma abbiamo contatti in più. Che dobbiamo fare valere per Rocca Costanza, o per la verifica dell’idea della nuova Questura all’ex Intendenza di Finanza, che ci ha lasciato il prefetto Visconti“.

Resta una condizione economica “complicata: la vera delusione del 2014 è la parte della legge di stabilità che riguarda Comuni ed enti locali. Sicuramente mi sarei aspettato di più dal governo. Si continua a tagliare“. C’è il dialogo positivo con l’opposizione, «anche dal punto di vista umano. Noi abbiamo un programma da portare avanti, siamo stati eletti sulla base di quello. Se vengono fuori buone idee dall’opposizione, le prendiamo in considerazione». Sugli spazi culturali e Museo della Città: “Si può fare un ragionamento, ma a ragion veduta. Stiamo cercando di razionalizzare l’organizzazione del Comune, che oggi è distribuito in troppe sedi. Dobbiamo mettere gli uffici in meno sedi, per migliorare l’efficienza e risparmiare sugli affitti. Il personale calerà. Devo avere un quadro chiaro su come possiamo organizzare lo spostamento degli uffici nei prossimi anni. Poi, di conseguenza, potremo valutare come utilizzare al meglio gli spazi dei palazzi rimanenti. Ma se vogliamo fare un Museo, voglio capire dove prendiamo i soldi per realizzarlo, come va gestito, quale sarà il Piano di fattibilità. E’ vero che senza finanziamenti pubblici la cultura non sta in piedi, ma gli investimenti devono tornare alla fine dell’anno. L’idea che il Comune, alla fine dell’anno, ripiani i bilanci non esiste più. E’ un’altra epoca“.

Sanità. “La situazione ci vede ancora del tutto insoddisfatti, ma se non altro abbiamo aperto una trattativa importante. Il nodo resta la mobilità passiva. Finché non c’è una Regione che aggredisce il problema, il meccanismo non cambia. Continueremo la battaglia. La prima risposta che dobbiamo avere è quella sul budget, altrimenti nel 2015 ci saranno i reparti chiusi. Ospedale nuovo? Siamo a favore, lo abbiamo sempre detto. Ma ne discuteremo con il nuovo presidente di Regione. Non è serio farlo diventare argomento di campagna elettorale“. La considerazione: “Pesaro non può essere ritenuta la rottura di balle della Regione. E’ un errore, anche perché tra un mese saremo la prima realtà. Vogliamo avere il peso che ci spetta. Aggiungo: vogliamo una Regione più grande. Regioni piccole come le nostre non reggono più. Prima non c’era la globalizzazione, né l’Europa. Abbiamo bisogno di una Regione che decida cosa sarà da grande. Abbiamo due strade: o con l’Umbria o con l’Emilia Romagna. Ma la Regione Marche deve rimanere integra. In ogni caso, con l’Abruzzo e il Molise non c’entriamo niente“.

Regionali. “Non commetterò l’errore di alcuni miei predecessori. Se c’è un pesarese che ha la possibilità di guidare la Regione farò di tutto per sostenerlo. In passato, pur di non avere uno di questo territorio, magari non gradito, si è andati su D’Ambrosio e Spacca. Ottime figure,per carità, ma non del nostro territorio». Quindi: «O in maniera unitaria, attraverso la candidatura di Fabbri, o con le primarie, attraverso la candidatura di Ceriscioli, possiamo avere un presidente pesarese“.

Comune di Pesaro
Pubblicato Martedì 30 dicembre, 2014 
alle ore 9:28
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