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Giulio Mozzi presenta Corpo morto e corpo vivo a Urbino e a Pesaro

Giovedì 18 marzo a Urbino, alle 17.30, presso la Libreria La Goliardica, e venerdì 19 marzo a Pesaro, alle 18.00, presso la Biblioteca Bobbato (Ipercoop, primo piano)
 
Eluana EnglaroSi parlerà del libro Corpo morto e corpo vivo – Eluana Englaro e Silvio Berlusconi di Giulio Mozzi, con una nota di Demetrio Paolin, Transeuropa 2009. Interverranno Giulio Mozzi e Demetrio Paolin. Dialogheranno con gli autori Claudio Girometti, redattore del blog di società e spiritualità «Vita beffarda», Simone Massa, condirettore della rivista di arte e filosofia «Thauma», e Jacopo Nacci, recensore e scrittore, redattore del blog «Yattaran». Gli incontri sono a cura di Libreria La Goliardica (Urbino) e Libreria Pesaro Libri (Pesaro).

 

 

In queste vertiginose pagine lo scrittore Giulio Mozzi, che si autodefinisce un «cattolico tentato dal protestantismo», col pretesto narrativo di proporre alla Chiesa la beatificazione di Eluana Englaro, mostra l’errore nel quale è caduta la Chiesa stessa, prestatasi volentieri a essere “utilizzata” da chi ha il potere come si “utilizza” una prostituta.

Scritto in pochi giorni in reazione a eventi di scottante attualità, questo piccolo libro è pieno d’amore per l’Italia e per la Chiesa; e con inusitata lucidità ci mostra come il nostro destino sia legato al destino di due corpi: il corpo della povera ragazza Eluana Englaro, uccisa per amore, e il corpo, candidato all’eternità, di Silvio Berlusconi.

Tante parole sono state dette e  scritte, a proposito del “caso” di Eluana Englaro. E tuttavia queste tante parole hanno forse più celato che esibito il vero discorso politico e morale in atto oggi nel nostro paese. Giulio Mozzi cerca di mostrare questo discorso nascosto, marcando la differenza tra il corpo della vittima, la sua verità, e l’uso retorico della posizione che la riguarda.

Una nota conclusiva di Demetrio  Paolin segna il passo di questa distinzione esistenziale, prima che morale o altro, tra i fatti e le loro interpretazioni.

Gli autori: Giulio Mozzi è nato nel 1960. Abita a Padova. Ha pubblicato vari libri di racconti (il più recente è Sono l’ultimo a scendere, Mondadori 2009) e il poema Il culto dei morti nell’Italia contemporanea (Einaudi 2000). Dal 2000 cura in rete il bollettino di letture e scritture vibrisse (// vibrisse.wordpress.com). Demetrio Paolin, classe 1974, vive a Torino dove svolge l’attività di ufficio stampa. Autore di saggi e di fiction, ha pubblicato fra gli altri i libri Una tragedia negata (Vibrisselibri/ Il Maestrale) e Il mio nome è Legione (Transeuropa 2009).

Siti e pagine di riferimento: Il blog di Corpo morto e corpo vivo: //corpomortoecorpovivo.wordpress.com/. Il sito di Transeuropa Edizioni:
//www.transeuropaedizioni.it/. La pagina di Corpo morto e corpo vivo sul sito di Transeuropa Edizioni: //www.transeuropaedizioni.it/?Page=libro.php&id_collana=9&id_volume=69&id_libro=73.

Dalla rassegna stampa: «Giulio Mozzi ci consegna un pamphlet che si legge tutto d’un fiato e che si rivela un prezioso esercizio di libera intelligenza critica, tanto più fulgido, in un Paese in cui le coscienze risultano troppo spesso irretite dagli schemi di potere e assuefatte a una dilagante deriva autocratica». Antonella Falco, “Calabria Ora” del 19/2/10

«Partendo da alcuni articoli postati nel suo blog, lo scrittore cattolico Giulio Mozzi allarga sulla vicenda di Eluana Englaro uno sguardo pietoso e lucidissimo che include sia il fronte ecclesiale sia quello governativo sia, soprattutto, quella confusa compromissione tra le due sfere che, nel nostro Paese, si fa sempre più inestricabile.
La Chiesa, così Mozzi, “è stata fregata” dalla tentazione di far commercio (legittimazione e consenso in cambio di favori fiscali, giuridici ecc.) con il potere politico, e in particolare con una parte di quel potere che è abituata a perseguire i propri obiettivi senza scrupoli, mentendo, laddove necessario, o negando l’evidenza
». Teo Lorini, “Pulp Libri”del 5/1/2010

«Sul corpo di Eluana si è combattuta una battaglia apparentemente etica, in realtà politica. In palio era il potere. Di stabilire il vertice etico dell’esistenza in terra, e autoassegnarselo».
Ferdinando Camon, “L’Arena di Verona”, “il Giornale di Vicenza”, “Bresciaoggi” del 9/12/09

da Jacopo Nacci

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Mercoledì 17 marzo, 2010 
alle ore 17:29
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