I numeri della crisi secondo la Confesercenti di Pesaro
Dal 15 aprile al via l’acquisto dei beni compresi nel decreto incentivi. Confesercenti invita gli operatori interessati ad accreditarsi, iscrivendo la propria azienda nell’apposito elenco.
I dati pubblicati in questi giorni dall’ISTAT confermano, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il nostro paese si trova ancora in piena crisi. Confrontando il quarto trimestre 2009 con quello del 2008, cala il reddito disponibile delle famiglie (- 2.8%), cala la spesa delle famiglie (- 1.9%), cala il tasso di investimento delle società non finanziarie (-2.6%) e calano i loro investimenti lordi (-15.3%).
Insomma, sono in netto calo tutti gli indicatori dei consumi per le famiglie e per le imprese. Diminuisce la disponibilità perché si riducono redditi e utili di impresa e, di conseguenza, cala la spesa e la capacità di investimento.
Per il settore del commercio, del turismo e dei servizi questi sono segnali preoccupanti, che, peraltro, vanno ad aggiungersi ad altri particolarmente negativi: nel primo trimestre 2010 aumentano del 1409 % le ore di CIGS (cassa integrazione guadagni straordinaria) nel comparto del commercio e al 31 dicembre del 2009 il saldo negativo delle imprese commerciali è di almeno 30.000 unità per una riduzione dell’occupazione di oltre 50.000 addetti. Solo nella nostra provincia il saldo negativo nel 2009 delle imprese del commercio e del turismo è di 117 unità. Infatti, sono nate 1313 imprese e hanno cessato 1490 (fonte movimprese CCIAA Pesaro).
Di fronte a un quadro così negativo, due sono le considerazioni possibili. In primo luogo è chiaro che sarebbe necessaria una consistente riduzione della pressione fiscale per famiglie e imprese. Almeno un punto e mezzo si potrebbe realizzare con un corrispondente taglio delle spese superflue e degli sprechi che ancora caratterizzano alcuni settori della pubblica amministrazione centrale e regionale.
Anche le amministrazioni locali, però, pur gravate da tagli e blocchi degli investimenti, devono porre maggiore attenzione soprattutto sul versante della tutela del lavoro e della piccola impresa, che a volte viene considerato marginale rispetto a quelli tradizionali dei servizi alla persona.
In secondo luogo, si manifesta quanto sia insufficiente lo sforzo del Governo centrale sul versante del rilancio dei consumi: i 300 milioni di euro del decreto incentivi risultano inadeguati e, di certo, occorrerebbe ben altro per assicurare la ripresa produttiva. In questo momento di difficoltà, però, le aziende non possono lasciarsi sfuggire nessuna occasione.
Ecco perché invitiamo gli operatori interessati dal decreto –commercio di motocicli elettrici e ibridi, mobili da cucina, elettrodomestici, ma anche abitazioni ad alta efficienza energetica, attivazione di banda larga per gli under 30, vendita di gru per l’edilizia, trattori, motori nautici, rimorchi e motori ad alta efficienza energetica- ad accreditarsi al numero verde 800.556.670 messo a disposizione da Poste Italiane, che permette di iscrivere la propria azienda ad un apposito elenco per poi attivare l’effettiva erogazione degli incentivi. A tal proposito, ricordiamo che per gli abbonamenti ad internet veloce dovranno registrarsi solo gli operatori delle telecomunicazioni e non i rivenditori.
L’acquisto dei beni con gli incentivi sarà possibile a partire da giovedì 15 aprile. Dalla stessa data, i rivenditori potranno contattare il numero verde anche per conoscere la disponibilità delle risorse finanziarie ancora disponibili.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito //incentivi2010.sviluppoeconomico.gov.it/ oppure recarsi in una delle sedi Confesercenti della Provincia.
dalla Confesercenti di Pesaro e Urbino
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