Fano, Delvecchio risponde ad alcune associazioni sul protocollo di buone prassi
Con la delibera Approvata “Protocollo d’Intesa tra il Comune di Fano e il Dipartimento di Salute Mentale dell’A.S.U.R. – Zona Territoriale n. 3 di Fano”, si definiscono le buone prassi operative per l’integrazione degli interventi e dei servizi sanitari, socio – sanitari e socio – assistenziali, a tutela della salute mentale.
Le buone prassi tra gli operatori dell’ente Comune e DSM ZT3, sono un progetto Sperimentale, e sono il frutto di un lavoro di mediazione partito nel 2006/2007. Gli operatori e gli assistenti sociali del Comune di Fano e gli operatori del DSM della ZT3, attraverso il protocollo avranno uno strumento per declinare delle buone prassi al fine di affrontare gli interventi a tutela dei soggetti presi in carico con problematiche di salute mentale.
Il protocollo verrà presentato nelle prox settimane, ai soggetti titolati al confronto, come abbiamo sempre fatto in questi anni. Sono estremamente amareggiato per le dichiarazioni gravi, denigratorie e false che alcune persone hanno usato senza firmarsi ma nascondendosi dietro la facciata di alcune ass.ni.
Per chiarire, sul protocollo di buone prassi tra il Comune di Fano e il DSM ZT3, bisogna specificare che il ruolo che viene richiesto agli Ambiti territoriali quali soggetti facenti parte dei cosiddetti luoghi dell’integrazione socio sanitaria – come riferisce il piano sociale regionale 2010-2012 – che agiscono in sinergia con la cosiddetta “cabina di regia” regionale, è quello di orientare i territori, di favorire la circolazione delle idee e delle informazioni con un costante monitoraggio in ordine alla definizione ed eventualmente rimodulazione dell’offerta di servizi.
Pertanto, proprio in ossequio a questa funzione programmatoria, che trova il suo strumento di attuazione nella stesura, da parte degli Ambiti, dei PDZ Piani di Zona triennali, appare corretto il percorso fin qui adottato.
Ribadendo che il documento in discussione è caratterizzato esclusivamente da una valenza operativa, utile a declinare le competenze di due istituzioni già previste dalla norma, che costituiscono il livello attuale dei servizi (profilo di comunità). Le osservazioni effettuate da alcune associazioni sono sicuramente giuste, ma formulate in anticipo, e quindi preconcette.
In anticipo perché il protocollo di buon e prassi di cui parliamo sarà inserito nelle schede del Piano di Zona, in queste settimane in corso di definizione per essere sottoposto all’attenzione del terzo settore e dei sindaci per la condivisione e il successivo recepimento da parte di tutti i comuni dell’Ambito, attraverso lo strumento dell’Accordo di programma.
Il percorso delineato consente infatti di rispettare la funzione programmatoria dell’Ambito: per consentire a tutti i cittadini di poter usufruire delle medesime prestazioni, – e quindi affinché il protocollo che parla solo di buone prassi, non resti un pezzo di carta anche se condiviso, – è necessario che tutti i comuni abbiano il tempo di predisporre le necessarie risorse umane ed economiche alla sua implementazione.
Il Comune di Fano è anche Comune Capofila dell’ambito VI, e il sottoscritto oltre ad Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Fano è anche Presidente dell’Ambito VI, e non con le chiacchiere ma con gli atti concreti il Comune di Fano ha svolto sempre con grande responsabilità il ruolo di Comune Capofila, tenendo nella massima considerazione le esigenze di tutti i Comuni del Ambito VI.
Con la volontà Politica dei vari Comuni, abbiamo iniziato progetti di sperimentazione, maturati e testati sul territorio, dei processi di integrazione e collaborazione tra istituzioni, al fine di erogare servizi omogenei nell’Ambito VI.
da Davide Delvecchio
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Pesaro Urbino Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!