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L’Accademia Raffaello di Urbino presenta “Marcello Lani, i segni nel silenzio”

Si inaugura martedì 16 novembre alle 17 l’esposizione di incisioni dell’artista urbinate e accademico

La locandina della mostra di Marcello LaniUn omaggio alla città ducale. Così si può descrivere la mostra «Marcello Lani, i segni del silenzio» che si aprirà martedì 16 novembre alle 17 nella Bottega Giovanni Santi della Casa Natale di Raffaello. La mostra rimarrà allestita fino al 29 novembre nella Bottega Giovanni Santi della Casa Natale Raffaello a Urbino.

 

Il pubblico urbinate tornerà ad ammirare le creazioni di Marcello Lani, maestro della scuola incisoria sviluppatasi attorno alla Scuola del Libro dove si è formato e ha insegnato per 36 anni, allievo di artisti del calibro di Francesco Carnevali, Leonardo Castellani e Renato Bruscaglia.

Sarà esposta un’accurata selezione di incisioni che rappresentano in modo significativo la sua ricerca espressiva, che continua ininterrottamente da oltre cinquant’anni e che ha prodotto nel suo piccolo studio in via Posta Vecchia migliaia di calcografie esposte in molti spazi importanti in giro per l’Europa e fino all’Australia.

Un primo nucleo di opere è composto da cinque litografie leggermente acquerellate raccolte nella cartella d’arte «Il mito romantico della città» realizzate tra il 1988 e ’89, accompagnate dal racconto dello scrittore pesarese Nando Cecini ispirato proprio a queste litografie. Un secondo gruppo, invece, è formato da acqueforti a monotipo con colore a olio datate tra il 1998 e 2005.

Questo secondo nucleo dà un assaggio della tecnica a monotipo, personalissima caratteristica della pratica incisoria di Lani e tratta dal modus operandi degli impressionisti francesi. La tecnica, che consente di ottenere risultati sempre diversi e originali, consiste nel dipingere direttamente la lastra con colori a olio che poi vengono impressi sul foglio con un tratto leggero e sfumato, visivamente vicino all’acquerello.

Il tutto coronato dal testo introduttivo del critico d’arte Mariano Apa, che descrive Lani come un «mansueto e mite cesellatore degli interstizi tra vuoto e pieno […] liturgista di pensieri candidi, soffici, teneri […] pittore dei sentimenti lievi e invisibili». E’ Urbino i tema principale di tute le opere. La città ducale torna costantemente, sotto profili sempre diversi e suggellata da una combinazioni di colori sempre cangianti, capaci di produrre suggestioni e sentimenti sempre nuovi. L’immagine è tanto lieve, intima e silenziosa che sfocia quasi in una dimensione astratta, sospesa.

«Urbino non mi stanca mai – spiega l’artista –. Ogni volta mi suggerisce un’immagine nuova nella mia mente, che sviluppo come se fosse la prima volta». Ecco il frutto del legame e dell’affetto profondo che Lani prova per la città, fonte inesauribile di ispirazione. L’incisione è il risultato dell’osservazione del suo occhio attento e discreto, che in silenzio si appoggia e scava uno squarcio di paesaggio. Il curatore della mostra Giorgio Cerboni Baiardi, presidente dell’Accademia Raffaello, sottolinea: «Abbiamo voluto rendere omaggio a un autore urbinate che ha dato tanto alla città attraverso la sua discrezione e sensibilità. Un osservatore discreto e puntale, rimasto sempre fedele alla sua formazione figurativa».

La mostra sarà accompagnata da un catalogo per il visitatore curato dall’Accademia. Sarà possibile visitarla fino al 29 novembre dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13,30 e domenica dalle 10 alle 12,30. Foto sull’autore scattate dallo stilista Giacomo Guidi sono disponibili per la stampa su

da Gabriele Cavalera

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Lunedì 15 novembre, 2010 
alle ore 22:04
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