Biblioteche a Fano: Mancinelli lancia l’azionariato obbligatorio

Non si tratta di un principio riconosciuto per incoraggiare alla lettura ma perché le biblioteche consistono nel più essenziale servizio culturale di una città e nell’assicurare parte del diritto costituzionale all’istruzione di tutti: tassarle è come tassare l’accesso alle strade pubbliche comunali.
L’imposizione di una tessera i cui proventi andrebbero secondo l’assessore a comprare qualche migliaio di volumi l’anno significa caricare sulle spalle dei cittadini una spesa che paghiamo già, poiché si tratta di una spesa base essenziale per la città.
Sorge un dubbio: che abbiano costruito un contenitore semivuoto, la Mediateca, ed adesso, dopo aver effettuato tutte le scelte, vogliano riempirlo a nostre spese? Grazie, assessore, ma se dobbiamo diventare azionisti di qualcosa vogliamo anche scegliere quali titoli comprare e dire la nostra sulla gestione degli eventi nelle nostre biblioteche.
Città con servizi bibliotecari molto più vasti (Roma e Torino ad esempio, con milioni di volumi) non contemplano il pagamento dell’accesso al prestito (anche la biblioteca Oliveriana di Pesaro). Fano come al solito vuole eccellere sì… in retorica. Basti leggere la dichiarazione finale dell’assessore che, in ossequio alle farlocchie politiche familiari ex democristiane, garantisce alle famiglie numerose un tesseramento a condizioni favorevoli.
Diciamo insieme: sì a scelte culturali condivise, no alla tassazione dell’accesso al prestito nelle biblioteche cittadine, sì alle dimissioni dell’assessore.
da Comitatinrete
Alternativa Libertaria, associazione culturale, Fano Rimarchevole, metablog di provincia
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