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Intervista a Giancarlo D’Anna sull’atto aziendale Marche Nord

Raccolta firme pro-Santa CroceD’Anna lei, a suo tempo, aveva chiesto di prevedere nella legge che istituiva l’Azienda Ospedaliera Marche Nord ruoli e competenze del Santa Croce per evitare che la legge servisse in realtà solo a rafforzare l’Azienda San Salvatore. La sua proposta non è stata accettata e così unico consigliere regionale eletto nella Provincia di Pesaro-Urbino ha votato contro quella legge.

 

E’ stato accusato per la sua lunga battaglia a difesa del Santa Croce di di essere campanilista, allarmista, di non volere il dialogo, di fare questa battaglia “per fini personali” . Oggi che l’atto Aziendale è stato reso pubblico l’Amministrazione comunale di Fano che insieme al centrosinistra l’ha pesantemente attaccata anche per la manifestazione a difesa dell’Ospedale Santa Croce critica pesantemente l’atto stesso e chi l’ha redatto in quanto penalizza pesantemente Fano come Lei sostiene da anni. Cosa si sente di rispondere a chi, trasversalmente l’ha pesantemente attaccata cercando di isolarla politicamente?

D’Anna: ”Il maestro di Zen Hakuin era decantato dai vicini per la purezza della sua vita. Accanto a lui abitava una bella ragazza giapponese, i cui genitori avevano un negozio di alimentari. Un giorno, come un fulmine a ciel sereno, i genitori scoprirono che era incinta.

La cosa mandò i genitori su tutte le furie. La ragazza non voleva confessare chi fosse l’uomo, ma quando non ne poté più di tutte quelle insistenze, finì col dire che era stato Hakuin. I genitori furibondi andarono dal maestro. «Ah sì?» disse lui come tutta risposta.

Quando il bambino nacque, lo portarono da Hakuin. Ormai lui aveva perso la reputazione, cosa che lo lasciava indifferente, ma si occupò del bambino con grande sollecitudine. Si procurava dai vicini il latte e tutto quello che occorreva al piccolo.

Dopo un anno la ragazza madre non resistette più. Disse ai genitori la verità: il vero padre del bambino era un giovanotto che lavorava al mercato del pesce. La madre e il padre della ragazza andarono subito da Hakuin a chiedergli perdono, a fargli tutte le loro scuse e a riprendersi il bambino. Hakuin non fece obiezioni. Nel cedere il bambino, tutto quel che disse fu: “Ah sì?

da Giancarlo D’Anna

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Mercoledì 8 dicembre, 2010 
alle ore 11:57
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