Salvaguardare il commercio nei centri storici
La Confcommercio provinciale propone alle Amministrazioni comunali l’istituzione di “zone franche”
Il Direttore della Confcommercio di Pesaro e Urbino, Amerigo Varotti, ha invitato ai Sindaci della Provincia di Pesaro e Urbino una lettera per richiedere l’istituzione di una “Free Zone” per i centri storici.
“La vitalità dei nostri centri storici è costantemente in pericolo. Sempre di più assistiamo alla chiusura di attività commerciali e di botteghe artigiane; spesso in molti centri storici o in molte vie di questi sono numerosissime le vetrine ‘spente’, le serrande abbassate, i cartelli ‘affittasi’ o ‘vendesi’.
Questa situazione oltre che un immediato effetto economico (meno imprese, meno occupati) ha un evidente e mai sufficientemente valutato impatto sociale e civile. Viene meno la vivibilità delle nostre città; diminuisce la sicurezza per i cittadini ed i visitatori; cala l’appetibilità turistica dei nostri ‘Paesi’; cessano servizi essenziali per la popolazione soprattutto per quelli in difficoltà e i meno abbienti.
Molte le cause di questa situazione: i costi d’affitto molto elevati, concorrenza spietata della grande distribuzione, parcheggi in gran parte a pagamento, difficoltà di accesso etc. Non v’è dubbio però che è necessario reagire a questa situazione: ridare vita alle nostre città, ai nostri centri storici è uno degli obiettivi prioritari per il nostro futuro.
Vanno certamente attuati interventi di arredo urbano per renderli più belli e gradevoli; vanno potenziati gli stanziamenti regionali per i ‘Centri Commerciali naturali’ per sostenere interventi pubblico-privati; vanno progettati interventi qualificati di animazione per riportare ‘gente’ nel cuore delle città; va favorito il ritorno abitativo e residenziale.
Ma va adottata una urgente politica fiscale per diminuire l’imposizione – le tasse – a carico degli imprenditori che ancora operano nei centri storici e quindi favorire l’apertura di nuove attività commerciali e artigianali. In questi ultimi due anni di crisi economica diversi Enti hanno previsto nei propri bilanci interventi di ‘sostegno al reddito’ per sostenere le famiglie ed i lavoratori – strumenti, questi, assolutamente condivisibili per aiutare le famiglie a ‘resistere’ all’attuale crisi. Ma anche il sostegno alle piccole attività commerciali e artigianali nei centri storici deve rientrare tra i programmi e progetti per favorire l’uscita dalla crisi e creare le condizioni per una rivitalizzazione e riqualificazione economica e sociale delle nostre città.
Per questo la Confcommercio di Pesaro e Urbino ritiene indispensabile che per le attività commerciali e artigianali ubicate o che vorranno insediarsi nei centri storici sia prevista una sorta di ‘zona franca’ o di ‘free zone’ con una significativa riduzione delle imposte comunali come ICI, TOSAP, insegne, pubblicità, TIA, occupazione del suolo pubblico. Creare cioè una ‘fiscalità di vantaggio’ per non far morire i nostri centri storici e fermare la continua emorragia di attività economiche.
Una vetrina ‘buia’, una luce spenta, una bottega che chiude è l’inizio di un declino sociale ed economico che dobbiamo fermare. La zona franca è invece uno stimolo per ‘resistere’ e favorire l’apertura e l’insediamento di nuove attività e di nuova vita per la città. Confidiamo che anche codesta Amministrazione voglia adottare questo provvedimento come già hanno fatto taluni Comuni anche nella nostra Regione”.
dal Direttore della Confcommercio di Pesaro e Urbino, Amerigo Varotti
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