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Il coordinamento nazionale di Teatro e Carcere si riunisce, sabato 18, a Urbania

Teatro in carcereImportante incontro a Urbania, sabato 18 dicembre in occasione del Convegno intitolato “Immaginazione contro emarginazione”. Alle ore 17 presso la sala Paolo Volponi si riuniranno diverse compagnie teatrali di tutta Italia accomunate da una caratteristica, quella di svolgere una parte della loro attività all’interno delle carceri.

 

L’incontro costituisce infatti il momento fondativo di un progetto inedito, nato dal desiderio di condividere le difficoltà, scambiarsi le esperienze, creare obiettivi comuni e tanto altro per realtà separate e disseminate su tutto il territorio italiano alcune delle quali hanno avuto l’idea di costruire delle relazioni.

L’attività del teatro nei luoghi della reclusione esiste da quasi trenta anni in Italia e tutti gli operatori e gli esperti riconoscono la validità e l’efficacia di tali esperienze nel contribuire a risolvere le diverse problematiche relative ai motivi della reclusione e alle sue conseguenze negative. Uno tra questi è stato Claudio Meldolesi, scomparso nel 2009, per anni docente di Drammaturgia al DAMS di Bologna e forte sostenitore del teatro nei luoghi del disagio.

Per Meldolesi il Teatro in carcere è simbolo dell’ “Immaginazione contro l’emarginazione”, dove “l’immaginazione induce a valorizzare un meccanismo teatrale dell’interazione sociale, quello di scoprirsi scoprendo gli altri, ancora più importante laddove il comportamento coatto è fondato su obblighi e rimozioni, che inducono a introiettare lo stato di emarginazione”.

L’idea del Coordinamento nazionale è nata nel 2009, in occasione della X edizione del convegno marchigiano ed ha avuto operativamente seguito  a Milano il 7 novembre 2010 nell’ambito dell’Edge Festival organizzato dal Centro Europeo Teatro e Carcere. In prospettiva dell’incontro di Urbania l’adesione si è ampliata e molti saranno i rappresentati delle compagnie che interverranno; altri hanno semplicemente aderito al progetto: 38 le compagnie in tutto.

Lo storico appuntamento è  preceduto da altri eventi. In mattinata dopo i saluti di rito a cura di Giuseppe Lucarini e Alice Lombardelli rispettivamente Sindaco e Assesore alla Cultura del Comune di Urbania, interverranno il Presidente del Consiglio regionale delle Marche Vittoriano Solazzi e Ivana Iacchetti, coordinatrice del settore Spettacolo dell’ Assessorato ai Beni e alle attività culturali della Regione Marche. Seguirà un omaggio al ricordo della figura del Professor Emilio Pozzi giornalista e docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo all’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” scomparso il 22 aprile 2010 a Milano. 

Saranno i colleghi e gli amici: Gianfranco de Bosio, presidente dell’Istituto Internazionale per l’Opera e Poesia dell’UNESCO, a nome del Comitato Scientifico della rivista “I teatri delle diversità” di cui il Prof. Pozzi era direttore, Gianni Tibaldi, Claudio Facchinelli, Paolo Garofano, Gualtiero De Santi, a ricordare la sua figura di intellettuale e di persona semplice e autentica.

Sarà anche l’occasione per presentare il volume numero 97 della Collana dei Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche I TEATRI DELLE DIVERSITA’, Atti dai primi dieci convegni svolti a Cartoceto dal 2000 al 2009 a cura di Vito Minoia, con postfazione di Emilio Pozzi che ha intrecciato con il regista di Aenigma ed il suo gruppo, racconta, “speranze, idee, progetti, realtà … vissuti in appassionanti e appassionati incontri in un piccolo borgo marchigiano”.

Alle 15.30 è la volta di una tavola rotonda intitolata Il Teatro negli Istituti di pena femminili e coordinata da Laura Mariani, docente di Storia dell’attore al DAMS di Bologna. Il dibattito si presenta interessante e senz’altro nuovo, infatti le donne rappresentano una minoranza negli Istituti penitenziari, circa 3000 e costituiscono il 4,35% della popolazione dei reclusi; solo negli ultimi anni l’attenzione si è focalizzata su questa realtà.

La donna detenuta” spiega Vania Pucci della Compagnia Giallo Mare Minimal Teatro di Empoli, che interverrà nel dibattito, “ si trova spesso a vivere la detenzione in un contesto maschile, in un’ istituzione fatta da uomini per uomini che non tiene in debita considerazione tutte quelle problematiche peculiari dell’universo femminile, quali, ad esempio, la maternità o la particolarità della insofferenza della donna a dover interrompere o sospendere i legami con la casa e la famiglia. Dunque, nella struttura penitenziaria si accentuano e si aggravano quei fenomeni di emarginazione e discriminazione a cui sono soggette le donne anche nella società esterna”.

Interverranno inoltre Giorgia Palombi attrice e regista romana che trasferitasi a Napoli ha fondato il Maniphesta Teatro di Pozzuoli che opera nel carcere femminile della città; Maria Sandrelli e Riccardo Vannuccini della Compagnia Artestudio di Roma che dal ’94 conducono esperienze nelle carceri di Roma e del territorio. Non mancherà Donatella Massimilla il cui teatro, fondato da donne nel 1989, approda nella sezione femminile di San Vittore fondando il Centro Europeo Teatro e Carcere divenuto poi un riferimento per numerose carceri nazionali ed europee.
 
A chiudere la conversazione saranno Barbara Attanasio e Silvia Bartoli che hanno condiviso alcune esperienze coordinate dal Teatro Aenigma all’interno della Casa Circondariale di Pesaro partecipando alle produzioni della Compagnia Lo Spacco. Grazie ad un continuo lavoro e ad un profondo desiderio di ritrovare un senso nella dura realtà vissuta, sono riuscite ad affermare la loro identità di attrici e autrici. Chiude Barbara una sua testimonianza scritta per il volume “Recito dunque so(g)no” (un’indagine condotta da Emilio Pozzi e Vito Minoia) “… il teatro è di per sé un’esperienza importante, lo è ancor di più all’interno del carcere! E’ l’opportunità di essere, sognare, conoscere e conoscersi per ciò che si è e non per ciò che si è fatto! …Ho perso molto ma ho anche ritrovato molto più di quello che avevo perduto…”

La giornata si concluderà con lo spettacolo PRINCESE. Diario di bordo. Memorie di teatro e carcere sezione femminile del CETeC di Donatella Massimilla, uno spettacolo sulla poesia la cui narrazione è “essenziale, scarna come gli ambienti che hanno ospitato queste storie: il carcere, appunto, a volte surreale, perché la reclusione alla fine ci mette davanti a contraddizioni e sorprese che nel mondo esterno difficilmente noteremmo” 

Altrettanto intenso il programma previsto per l’intero secondo giorno  di convegno (si veda il Comunicato Generale del 14-12-2010 nel sito www.teatroaenigma.it

Per informazioni sulle modalità di iscrizione al Convegno: e.mail aenigma@uniurb.it   tel./fax 0721 893035. I biglietti per gli spettacoli saranno in vendita al botteghino la sera stessa.
 
dal Teatro Aenigma

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Venerdì 17 dicembre, 2010 
alle ore 16:43
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