Assemblea Permanente Urbino risponde alle ‘intimidazioni’ del Direttore dell’Ersu

Infatti il cosiddetto “blitz” nella mensa del Duca del 29 novembre fu fatto per rivendicare che, a tre mesi dall’inizio dell’anno accademico, 800 studenti “aventi diritto” erano ancora esclusi dai benefici della borsa di studio (pasti, alloggio, trasporti) continuando a non avere nessuna garanzia che gli consentisse di poter studiare a Urbino.
Ancora oggi paradossalmente l’Ersu di Urbino dovrebbe a questi studenti la monetarizzazione di duemila euro ciascuno. Ancora oggi l’ente del diritto allo studio è colpevole di aver prelevato da ogni borsista l’importo di quattrocento euro, provvedimento regionale non ancora spiegato agli stessi borsisti.
Il direttore dell’Ersu Massimo Fortini, invece di impegnarsi attivamente nella difesa del diritto allo studio, si permette di chiedere risarcimenti economici agli studenti che protestano per la garanzia dei propri diritti. Vorremmo specificare, infatti, che è anche grazie a questa stessa protesta che oggi gli idonei possono usufruire dei servizi minimi (2 pasti e l’alloggio).
Per quanto riguarda la festa di carnevale non autorizzata fatta all’anfiteatro del collegio Tridente, risulta chiaro come essa servisse anche a rivendicare la mancanza di luoghi di socializzazione all’interno del Campus universitario, battaglia che gli studenti cercano di portare avanti da anni. A meno che non paghino infatti gli studenti non hanno luoghi dove poter dare spazio alla propria creatività e voglia di socializzazione.
Cosi, invece di rispondere pro positivamente alle proteste degli studenti, il direttore Fortini e il CDA dell’ Ersu proseguono sulla via repressiva, fatta unicamente di provvedimenti disciplinari. Ribadiamo infatti che da anni manca la discussione condivisa sul tavolo del regolamento dei collegi, più volte promessa dallo stesso.
Inoltre le feste ai collegi sono vietate sia all’anfiteatro del tridente sia nelle aule esterne, questo perché le strutture da anni non vengono adeguate secondo le norme di sicurezza. Siamo costretti infatti non solo a rischiare durante le feste di protesta, ma quotidianamente gli studenti vivono in strutture fatiscenti e in cui ben poche cose sono a norma.
Ribadiamo come già espresso in precedenza la richiesta di dimissioni del direttore Fortini e del presidente Sacchi, i quali non sono evidentemente in grado di rispondere alle impegnative competenze che servono a ricoprire i ruoli per cui sono riconosciuti e pagati. Le minacce non ci spaventano, perché siamo certi di essere nel giusto chiedendo che i nostri diritti vengano rispettati e garantiti.
dall’Assemblea Permanente di Urbino
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