Imprese pesaresi nel Regno Unito: esportiamo il nostro modello di rete

Una missione “pesarese” nel Regno Unito è stata accolta a Birmingham e nelle municipalità di Lichfield, Tutbury e Walsall dove è stata illustrata la propria esperienza come modello. Le west midlands (le terre del centro ovest), territori votati principalmente all’agricoltura dove ci sono aziende rurali che cercano con grande fatica, di fare rete, soprattutto nell’imprenditoria femminile.
Dopo la scandalo della mucca pazza, infatti, le west midlands stanno cercando di riconvertire le proprie attività sulla base dell’agriturismo e dell’ospitalità agreste italiana. Un modello che nel Regno Unito viene indicato come esempio e che notoriamente molti inglesi scelgono come tipologia di vacanza quando vengono in Italia.
L’occasione di confrontare l’esperienza italiana con quella inglese è stata offerta dal progetto europeo WIN (Women Innovating Networking), presentato in Italia dalla società Training 2000 per lo sviluppo della rete tra imprese.
L’offerta agrituristica della provincia di Pesaro e Urbino, grazie alla bellezza del territorio, ma anche alla sensibilità e alla fantasia delle imprenditrici, sta diventando uno dei fiori all’occhiello del nostro Paese. Non è più solo la Toscana (il cosiddetto Chiantishare), il modello da esportare ma anche quello meno inflazionato e meno conosciuto offerto dalle colline dell’Appennino marchigiano.
Della missione inglese facevano parte il responsabile dell’internazionalizzazione della CNA di Pesaro e Urbino, Moreno Bordoni, la vicepresidente provinciale e presidente di CNA Impresa Donna, Emilia Esposito. Ed ancora, il sindaco di Sant’Angelo in Vado, Settimio Bravi (territorio sul quale insistono numerose delle aziende in rete), l’assessore al turismo e alla cultura, Ubaldo Pompei ed il responsabile del progetto Elmo De Angelis.
La delegazione internazionale è stata ricevuta dai sindaci di Birmingham e delle municipalità di Lichfield, Tutbury e Wallsall. Gli incontri sono stati l’occasione per confrontare le Best Practices dei rispettivi paesi. Quello italiano messo in campo dal gruppo di CNA Impresa Donna e dal Comune di Sant’Angelo in Vado è diventato un esempio da seguire. Una nuova Toscana da imitare e da esportare.
“E’ stato un momento importante per attivare contatti – dice Moreno Bordoni della CNA – e per stabilire rapporti di tipo commerciale. Non solo. Il network tra imprese diventerà ora internazionale e varcherà i confini italiani diventando motivo di collaborazione con gli altri Paesi”.
dalla CNA di Pesaro e Urbino
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