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Sicurezza stradale sul San Bartolo: intervento del comandante Galdenzi

Sicurezza stradale sulla strada PanoramicaNel dibattito che in questi giorni coinvolge la sicurezza stradale sulla strada panoramica San Bartolo, in più occasioni la Polizia municipale è stata chiamata in causa. Da una parte vi sono i cittadini che chiedono maggiore attenzione e severità nei confronti dei motociclisti e dall’altra i centauri che si lamentano di essere tartassati e perseguitati.

 

Desidero rassicurare entrambi. Già da alcune settimana abbiamo intensificato i controlli e in futuro lo faremo in modo ancora più intenso e incisivo. Stiamo utilizzando il telelaser per il controllo della velocità; doteremo gli equipaggi di goniometro per la misurazione della inclinazione delle targhe; formeremo degli operatori per garantire una maggiore professionalità e specializzazione nelle verifiche di questa categoria di utenti;  non escludiamo l’utilizzo di veicoli privi delle scritte di istituto per poter meglio monitorare la circolazione dei motocicli.

La tutela dell’integrità fisica e della sicurezza delle persone (e degli stessi centauri) che quotidianamente frequentano questo meraviglioso luogo, impone di non lesinare risorse umane e tecnologiche. Dall’altra parte però, mi sento di tranquillizzare anche tutti quei motociclisti che frequentano il San Bartolo come momento di aggregazione e con lo scopo di fare un piacevole giro su di una strada che definirei, in ambito provinciale, unica nel suo genere.

Riesco a capire e ad apprezzare le  emozioni che solo un veicolo a due ruote riesce a trasmettere. Ma tutto ciò, nulla ha a che fare con la pessima abitudine, ad onor del vero di una minoranza di centauri, di considerare la strada Panoramica come un luogo di sfide con se stessi e con gli altri.

Atteggiamenti quali: gareggiare in velocità per scoprire i propri o altrui limiti, inclinare la targa oltre misura oppure coprirla con un fazzoletto, togliere gli indicatori di direzione e/o gli specchi retrovisori, ovvero sostituirli con altri non omologati e tante altre modifiche (es. dispositivi silenziatore) delle caratteristiche costruttive, funzionali e di equipaggiamento dei veicoli non consentite dal codice, mal si conciliano con una sana e responsabile fruizione del motociclo.

Per queste persone, il luogo più idoneo ove poter  ricercare questo genere di emozioni è sicuramente la pista e come organo di polizia stradale, in sinergia con altre istituzioni, è nostro preciso dovere tutelare tutti quei soggetti che vivono questo meraviglio luogo nel rispetto delle regole ed in armonia con l’ambiente.   
 
dall’avv. Gianni L. M. Galdenzi
comandante della P.M.

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Venerdì 8 aprile, 2011 
alle ore 14:52
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